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TORINO. Sanità: medico di base sbagliò diagnosi, Asl deve pagare

TORINO. Sanità: medico di base sbagliò diagnosi, Asl deve pagare
L'azienda sanitaria è responsabile civilmente degli errori del medico di base. Lo ha stabilito una sentenza della Cassazione, accogliendo il ricorso dei famigliari di un torinese morto nel 2011. Nel 1997 l'uomo era stato colto da ischemia, non diagnosticata in modo tempestivo, che lo aveva reso invalido. L'Asl Torino 4, in base alla sentenza, dovrà ora risarcire la famiglia con 180mila euro. Il "principio di diritto", hanno scritto i supremi giudici, varrà proprio a partire dalla sentenza. Il medico di base non era assicurato e nel corso del procedimento giudiziario si è trasferito in Australia. Per questa ragione gli studi legali della famiglia del paziente deceduto - Ambrosio & Commodo e Bona, Oliva & Associati - hanno chiamato a rispondere dei danni l'Asl To4, nel cui bacino risiedeva il paziente. Dal punto di vista penale la vicenda giudiziaria, in cui il medico di base era indagato per lesioni, si era chiusa con l'archiviazione in quanto non fu dimostrato il nesso di causa tra la sottovalutazione dei sintomi, la diagnosi errata e le conseguenze per il paziente. In sede civile, invece, alcune perizie avevano dimostrato che per evitare danni pesanti sarebbe stato sufficiente somministrare al paziente un'aspirina. Soltanto due giorni dopo i sintomi, l'ischemia era stata diagnosticata all'ospedale Giovanni Bosco di Torino, ma a quel punto era troppo tardi per scongiurare danni permanenti. Il paziente, infatti, era rimasto invalido all'80%. L'azienda sanitaria potrà rivalersi sul medico.
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