TORINO. Furti in ditte spedizioni, presa banda che salutava sempre
14 Marzo 2015 - 17:45
Carabinieri
Quattro minuti per svaligiare i depositi delle ditte di spedizione di tutta Italia e "bye bye". Quel saluto con la mano, rivolto alle telecamere di videosorveglianza, era diventata la firma della banda sgominata dai carabinieri di Verbania. Tre le persone arrestate, di origine romena, con l'accusa di avere messo a segno nell'ultimo anno qualcosa come 47 furti - sempre con la stessa tecnica - per un bottino complessivo di circa un milione e mezzo di euro. A far scattare l'operazione 'Bye bye', come l'hanno ribattezzata i militari dell'Arma, sono state proprio le immagini dei sistemi di sorveglianza. Grazie a quei frame è stato infatti possibile individuare l'auto utilizzata dalla banda e risalire così alla identità dei suoi membri. In manette sono finiti Adrian Ciobanu, 36 anni, l'autista della gang, Constantin Papura, 40 anni, e Ciprian Iovita, 34 anni. La tecnica era sempre la stessa, proprio come quel saluto-beffa finale. La banda entrava in azione nelle prime ore della notte. Ciobanu aspettava in auto, il motore acceso pronti a fuggire, mentre i due complici entravano in azione. Il più robusto si occupava di mandare in frantumi il vetro a forma di oblò della porta d'ingresso, poi aiutava il più magro a infilarsi all'interno. A quel punto aprire la porta di emergenza, per portare via la merce, era un gioco da ragazzi. La banda, che aveva la sua base a Torino, agiva in tutta Italia. Secondo i carabinieri i colpi sono stati commessi a Novara, Lucca, La Spezia, Pisa, Verbania, Torino, Piacenza, Cuneo, Bergamo, Biella, Genova, Verona, Parma, Varese, Asti, Alessandria, Ferrara, Brescia, Lodi e Reggio Emilia. Una raffica di 47 furti, come è stato possibile accertare grazie agli ulteriori elementi investigativi raccolti perquisendo l'abitazione torinese dei tre malviventi. L'arresto è stato eseguito su disposizione del gip del tribunale di Verbania; i tre romeni sono stati associati presso la Casa Circondariale 'Lo Russo e Cotugno' del capoluogo piemontese. Le filiali locali delle ditte di spedizione, per le quali la banda era diventata un vero e proprio incubo, possono così tirare un sospiro di sollievo, mentre le indagini proseguono. I militari dell'Arma vogliono infatti accertare se a carico della banda ci siano eventuali altre responsabilità. E tanti saluti.
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