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TORINO. Università, 79 progetti pronti a diventare impresa

TORINO. Università, 79 progetti pronti a diventare impresa

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Su 139 progetti sviluppati da #hackUniTo 2014, che coinvolse attivamente 509 persone su 1.469 iscritti alla piattaforma informatica, sono pronti a diventare start up 79. Presentati dal rettore Gianmaria Ajani e dal responsabile del progetto Innovazione e Competitività dell'ateneo, Germano Paini, sono stati suddivisi in 9 temi che in 5 tappe dal 24 marzo al 21 aprile, incontreranno imprenditori, manager, investitori.Tema della prossima edizione, in autunno, l'invecchiamento della popolazione.  Dei 79 progetti, 23 sono già stati esaminati dal consiglio di amministrazione dell'Università che li ha giudicati fattibili e finanziabili. Tutti, comunque, parteciperanno agli appuntamenti del 24 e 26 marzo, e del 14, 16 e 21 aprile. Tra i contenuti della aree tematiche la formazione continua attraverso il complex learning, i tirocini di Medicina, soluzioni sulla Mobilità e sull'uso della tecnologia nella vita quotidiana come le serre automatizzate o il riciclo, il pronto soccorso giuridico, i servizi innovativi agli studenti. "Volevamo lanciare un metodo - ha detto il rettore - che mira a rompere le divisioni verticali tra i Dipartimenti e ci siamo riusciti. I gruppi di lavoro sono stati misti, per competenza e per appartenenza universitaria". Dei partecipanti, infatti, a #hackUniTo (che ha visto il sostegno della Compagnia di San Paolo) il 59% iscritto alla piattaforma era esterno all'Università di Torino. Le 7000 ore di lavoro impiegate, in alcuni casi anche attraverso un lavoro full time giorno e notte nei locali del Campus Einaudi, su 130 progetti, hanno dimostrato un ampio coinvolgimento. "Prossimo tema - ha annunciato Ajani - l'invecchiamento della popolazione, fenomeno trasversale che anch'esso supera gerarchie e barriere coinvolgendo non soltanto medicina e competenze sanitarie, ma molte altre, come psicologia e sociologia". "Abbiamo iniziato l'anno scorso con un evento di rottura che ha generare discontinuità - ha commentato Paini - Ora bisogna radicare questo nuovo metodo, consolidarlo nel territorio".
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