Il Museo Nazionale del Cinema di Torino è da oggi senza presidente. I conti che "non tornano" e l'incertezza dei fondi pubblici per il 2015 che si tramuta in un'incertezza nella programmazione per l'anno prossimo, hanno spinto Ugo Nespolo a rimettere la sua carica. L'artista di fama internazionale, riconfermato solo l'anno scorso alla guida della Fondazione, ha comunicato il suo addio questa mattina in una mail inviata ai consiglieri dell'ente. "Sono convinto che per me sia venuto il momento di lasciare - scrive Nespolo nella mail - si tratta di una decisione sofferta. Rinuncio alla carica perché consapevole di non essere in grado di dare al Museo quel contributo che mi ero proposto". Dimissioni inattese, ma neppure così sorprendenti alla luce del disaccordo con il direttore, Alberto Barbera. "La carica implica anche precise responsabilità personali che le modalità gestionali della Fondazione non mi consentono di tenere adeguatamente sotto controllo", scrive nella mail Nespolo, che ancora prima dell'estate aveva parlato della necessità di rivedere i bilanci dei diversi Festival che si tengono sotto la Mole, nonché i costi del personale e gli altri capitoli di spesa, erosi dal continuo taglio dei contributi pubblici. Più esplicite, invece, le accuse del revisore dei conti Claudio Saracco, che nel dimettersi - circa un mese fa - puntò il dito contro un bilancio ritenuto "troppo allegro". Problemi respinti al mittente, allora come oggi, dal direttore Barbera e dall'assessore comunale alla Cultura, Maurizio Braccialarghe. Entrambi parlarono di problemi di liquidità per i ritardi dei pagamenti da parte dei principali soci della Fondazione, Regione Piemonte e Comune di Torino, che a loro volta accusarono il governo. "Non ci sono buchi in quanto i crediti pareggiano i debiti - spiega Braccialarghe - noi per esempio dobbiamo ancora versare per il 2013 un milione e 300.000 euro, che erogheremo a gennaio in quanto abbiamo ora riscosso Imu e Tarsu. Circa i fondi per il 2015, nell'Assemblea dei Soci di venerdì, presente anche Nespolo, sia noi sia la Regione Piemonte, abbiamo detto di essere al lavoro per riconoscere al Museo, tra gli enti culturali più prestigiosi del Piemonte, gli stessi fondi di quest'anno". "Siamo certi che i fondi dovuti rientreranno - assicura Barbera -. Chi oggi gestisce importanti enti culturali, come il Museo del Cinema, deve imparare a convivere con problemi di questo tipo. L'importante è non fermarsi e andare avanti nella programmazione". Resta il dispiacere, espresso dal sindaco di Torino Piero Fassino come dall'assessore alla Cultura della Regione Piemonte, Antonella Parigi, per l'addio di Nespolo, che apre ora la difficile partita della successione. "Con la Regione Piemonte e agli altri soci della Fondazione - assicura al riguardo il primo cittadino - valuteremo le soluzioni più idonee per assicurare la piena operatività del museo". L'obiettivo è quello di avere il nuovo presidente entro i mese di gennaio.
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