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10 Dicembre 2014 - 15:43
"Torino è in grado di non coltivare la cultura dello scarto, come ci dice Papa Francesco. Una cultura che pensa ci siano persone che non hanno più niente da dire, per le quali non c'e' più niente da fare". E' in sintesi la convinzione espressa da mons. Cesare Nosiglia in occasione della presentazione del piano triennale dell'Opera Barolo. "Sta crescendo in città il numero dei senza fissa dimora, che dormono per le strade - ha detto l'arcivescovo - Il ceto medio sta sempre di più scivolando verso la povertà. Ecco il perchè del grido d'allarme forte per il prossimo Natale di non ripetere quello che accadde a Betlemme quando nacque Gesù: non c'era posto". "Ci vuole la volontà di tutti - ha aggiunto Nosiglia - Niente si costruisce senza sacrificio e impegno". L'Opera Barolo "è un punto di riferimento importante - ha osservato l'arcivescovo - con i suoi progetti concreti che rispondono ai bisogni delle nuove forme di povertà, degli immigrati".
Ufficializzato oggi, anche alla presenza, tra gli altri, del vicesindaco Elide Tisi, il nuovo consiglio di amministrazione dell'Opera Barolo: presidente Luciano Marocco, vice presidente Alberto Dealessi, i consiglieri Giorgio Cavalitto, Roberto Cena, Tiziana Ciampolini, Paolo Fabris e Luca Peyron.
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