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03 Dicembre 2014 - 17:02
Il garante dei detenuti del Piemonte, Bruno Mellano, lancia "un accorato appello a garantire l'effettività del rimedio risarcitorio", introdotto in Italia nel 2014 dopo che la Corte Europea per i Diritti dell'Uomo ha messo sotto osservazione il nostro paese sul fronte delle "pene inumane e degradanti". L'appello arriva in occasione di un convegno su questo tema tenuto questa mattina a Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale del Piemonte a Torino.
"Il rimedio risarcitorio - dice Mellano - deve essere garantito non solo per buonismo, ma anche perché l'Italia rischia nel maggio 2015 di pagare sanzioni altissime. La Corte europea dei Diritti dell'Uomo ha concesso al nostro paese di dotarsi di uno strumento interno, il rimedio risarcitorio, che prevede l'accorciamento della detenzione o un risarcimento in denaro per compensare il detenuto di una pena scontata in condizioni inumane o degradanti, a partire dal sovraffollamento.
Ma la magistratura di sorveglianza di alcune Regioni, fra cui il Piemonte, hanno adottato una interpretazione restrittiva del rimedio compensativo risarcitorio, che ne compromette l'effettività".
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