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Per chi suona la campana
04 Agosto 2023 - 23:49
Enzo Bianchi fondatore della comunità di Bose
Non è trascorso ancora un mese dalla scomparsa di monsignor Bettazzi e già iniziano le commemorazioni e le celebrazioni.
Il primo a farsene interprete non poteva che essere il guru del progressismo italiano e cioè l’ex priore di Bose Enzo Bianchi che da poco si è insediato nella cascina ristrutturata di Albiano d’Ivrea, la «Casa della Madia» dove è tutto pronto per entrare in competizione con la sua antica creatura sulla Serra, dalla quale la Santa Sede – senza averne mai chiarito i motivi – lo ha allontanato nel 2021.
Casa della Madia
Venerdì scorso nella chiesa parrocchiale di Albiano le 16 parrocchie della vicaria si sono riunite per la celebrazione eucaristica e per un ricordo dell’indimenticabile «vescovo rosso» affidato per l’appunto all’ex priore il quale, successivamente, ha presentato la nuova comunità monastica sorta a poco distanza.
Chissà se fratel Enzo inviterà anche il vescovo Edoardo Cerrato, magari per benedire i locali della «Casa della Madia»
L’intento appare chiaro ed quello di pubblicizzare la struttura pronta ad accogliere nuove vocazioni monastiche ma anche ad ospitare – immaginiamo- convegni ed incontri.
Dal sito apprendiamo che già domenica prossima si celebrerà la festa della Trasfigurazione del Signore.
Chissà se fratel Enzo inviterà anche il vescovo Edoardo Cerrato, magari per benedire i locali della «Casa della Madia» in cui vi è, naturalmente, una cappella con un semplice tavolo di legno per altare?
Dal punto di vista formale la nuova comunità appare costituita da semplici laici e quindi non necessita – né è stata richiesta – una autorizzazione o riconoscimento canonico. L’aver voluto, per Bose, inserire la comunità nella struttura ufficiale della Chiesa è stata infatti causa non ultima delle vicende che ne hanno determinato la crisi. Questa volta – pensiamo - ci si guarderà bene dal richiedere alcunchè, ma un invito al vescovo locale sarebbe un bel segno di comunione oltrechè di cortesia.
Aspettiamo, la fertile mente di fratel Enzo non ci deluderà nemmeno questa volta.
Su «la Repubblica» di lunedi 31 luglio è apparso un suo articolo in cui - ricordando don Tonino Bello e monsignor Luigi Bettazzi - non lesina critiche alla decisione (presa da chi?) di dotare la gendarmeria pontificia di armi sofisticate ma pone anche forti dubbi sul processo vaticano contro il cardinale Angelo Becciu, ritenendo ingiusta e sproporzionata la richiesta di una condanna a 7 anni di prigione per i fatti del palazzo di Londra: « Non sappiamo come andrà a finire il processo, ma anche se si arrivasse ad una assoluzione ciò che abbiamo visto ci turba perché lo sentiamo in contraddizione con la vita ecclesiale».
In effetti, alcuni osservatori e giuristi hanno affermato che un processo simile in Italia sarebbe già stato annullato.
* Frà Martino
Chi è Fra Martino? Un parroco? Un esperto di chiesa? Uno che origlia? Uno che si diverte è basta? Che si tratti di uno pseudonimo è chiaro, così com’è chiaro che ha deciso di fare suonare le campane tutte le domeniche... Ci racconterà di vescovi, preti e cardinali fin dentro ai loro più reconditi segreti. E sarà una messa non certo una santa messa, Amen
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