Bisogna fare sempre più i conti col digitale, ormai è inevitabile: e sembrano essersene accorte anche le imprese italiane, come testimonia l'incremento della spesa pubblicitaria sui canali innovativi, che ormai raggiunge un terzo della quota totale investita per i business. Il mercato degli investimenti pubblicitari in Italia torna a crescere a ritmi abbastanza positivi, e si fanno sempre più largo le spese nel
settore digitale da parte delle imprese. La conferma "statistica" arriva dall’ultimo rapporto mensile
Nielsen, che ha analizzato sia il mese di dicembre 2016 (con raccolta in salita dell'1,2%) che il consuntivo complessivo dello scorso anno, che si è chiuso con un volumi in ascesa dell’1,7% rispetto al 2015.
Una crescita più contenuta. Segni più che però non hanno soddisfatto a pieno gli
addetti ai lavori, perché non hanno rispettato le premesse positive che erano state avanzate nel corso dell'anno; da più parti, infatti, si parlava di una crescita pari addirittura al 3%, in particolare dopo un autunno che aveva superato l'iniziale
fase critica derivante anche dall'incertezza politica (poi sfociata nella crisi di Governo dopo il referendum e nelle dimissioni di Matteo Renzi).
Tv e radio in salita. L'anno invece si è chiuso al ribasso, pur restando in ambiente generalmente positivo. Per quanto riguarda i singoli
mezzi di diffusione, gli incrementi più forti sono quelli registrati dalla cara e vecchia
televisione, balzata del 5,4%, mentre la
radio ha incrementato la sua raccolta addirittura del 15% soltanto nel mese di dicembre, archiviando il 2016 con un positivo +2,3%. In diminuzione invece si scoprono gli
altri settori, come la stampa (i quotidiani perdono l'8,4% in un anno, mentre i periodi il 9,3%) e anche il web.
La pubblicità sul web. La
pubblicità online diminuisce infatti del 2,3% su base annua, ma non sono del tutto comprese le variabili legate alle forme
search e social, di più difficile valutazione dal report. Quello che si legge nello studio, invece, è che continua la diffusione dei naviganti che usano
adblock, i software che consentono di bloccare la visualizzazione delle pubblicità sui siti web: in particolare, si calcola che l’11% degli utenti nel mondo ha utilizzato questi programmi, che risultano installati su oltre 600 milioni di dispositivi, con aumento del 30% rispetto all’anno prima.
La torta dell'advertising. Nel complesso, l'investimento totale annuale della
pubblicità in Italia ha raggiunto gli 8.221 milioni di euro, con un andamento complessivo che segnala un maggior
investimento medio per tutti i mezzi: tv, stampa, internet, radio, direct mail e altri mezzi. Soltanto il
digital advertising, ad esempio, ha raccolto 2.279 milioni di euro, con una fetta del mercato che ora raggiunge il 27% nelle varie tipologie in cui il mercato si suddivide, ovvero
video, social, search, classified (inserzioni) e display.
Dal passato al presente. Se questo è lo sguardo al passato, utilizziamo invece i consigli di
Gsite,
web agency svizzera specializzata proprio nel marketing digitale, per provare a delineare quali possano essere le principali tendenze del settore nel corso di questo anno. Il team di esperti, che lavora su
siti web nel Ticino e non solo, vede all'orizzonte quattro direttrici principali su cui muovere la propria
strategia.
Quattro consigli pratici. Il primo suggerimento è privilegiare l'esperienza degli utenti da
dispositivo mobile, all'insegna della filosofia "mobile first"; per quanto riguarda i contenuti, poi, bisogna prestare particolare attenzione al
fattore dei sentimenti, così come prevede l'emotional branding, da curare in ogni azione del marketing, sia sul web che offline. Altro trend in crescita è l'utilizzo dei canali di
messaggistica istantanea come Whatsapp e Telegram, che si rivelano ideali per rispondere velocemente alle richieste degli utenti, mentre l'ultimo aspetto da non trascurare è quello della
newsletter, un contatto che può risultate fondamentale per ogni tipo di business.