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NOVARA. Sanità: centri ricerca impegnati contro l'Ebola

NOVARA. Sanità: centri ricerca impegnati contro l'Ebola

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 L'emergenza Ebola non si è ancora esaurita e l'Università del Piemonte Orientale continua a mettere il proprio know how al servizio della risposta sanitaria internazionale. I centri di ricerca medica CRIMEDIM (Centro di ricerca in medicina d'emergenze e dei disastri) e SIMNOVA (Centro di simulazione in medicina e professioni sanitarie), espressioni della ricerca che si svolge nel Dipartimento di Medicina traslazionale dell'UPO, fanno parte di una cordata che si è aggiudicata il bando del Ministero degli Affari Esteri denominato "Iniziativa di emergenza in favore delle popolazioni affette dalla malattia da virus Ebola in Sierra Leone". Da questo bando è scaturito un progetto che si tradurrà in diverse iniziative di formazione, in Italia e in Sierra Leone, ospitate anche dai centri di ricerca UPO a Novara. La finalità è formare 20 operatori volontari che si recheranno presso l'ospedale di Lunsar, nella Sierra Leone occidentale. "La formazione del personale sanitario che opererà nelle zone colpite dal virus Ebola - dichiara Pier Luigi Ingrassia, direttore del Centro SIMNOVA ed esperto di medicina dei disastri presso il Dipartimento di Medicina traslazionale - è fondamentale per garantirne, in primo luogo, la sicurezza e, di conseguenza, l'efficacia della risposta sanitaria. Questa fase formativa va di pari passo con la riapertura, proprio a Lunsar, di un ospedale generale che opererà nelle vicinanze di un centro di trattamento Ebola. Per il mese di maggio è in programma l'addestramento, svolto da personale universitario del CRIMEDIM, di 225 operatori sanitari locali che verranno formati direttamente a Lunsar, in Sierra Leone, con l'uso di tecnologie di realtà virtuale in dotazione a SIMNOVA che verranno trasportate in Africa".
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