La poesia nasce dal silenzio interiore, da un bisogno intimo di comunicare un’emozione, un pensiero o un istante pregni di significati. La poesia è uno strumento per veicolare sentimenti non facili da esprimere con il linguaggio comune e che utilizza immagini, allegorie e metafore. La poesia è solitaria ed è proprio per questo che arriva fino al cuore dell’anima. Il libro di Alberto Ardizzone “More than a poet”, Golem Edizioni, è una raccolta di poesie intime, profonde, che fanno riflettere e, a volte, strappano un malinconico sorriso. É un libro voluto e desiderato da tutte le persone che gli hanno voluto bene e che gli sono state vicine fino agli ultimi istanti della sua vita. Alberto è morto per un difetto cardiaco congenito il 15 marzo 2018. Il 2 giugno avrebbe compiuto 18 anni . Il giorno dopo il funerale, che si è svolto il 17 marzo nella chiesa di San Pietro in Vincoli, il fratello Fabio non ha avuto dubbi: voleva completare e dare concretezza al lavoro artistico che Alberto aveva iniziato. Ha raccolto e selezionato, grazie all’aiuto dei genitori e degli amici, 70 poesie scritte dal fratello che prenderanno vita a inizio giugno, quando il libro uscirà in tutte le librerie. Alberto era un ragazzo riflessivo e profondo che ha iniziato a scrivere poesie a 15 anni e grazie alle amicizie, soprattutto quella di Irene, la sua migliore amica, e di Lara, la sua vicina di banco, ha cominciato a condividerle scoprendo un mondo fatto di emozioni e sentimenti che possono essere vissuti insieme agli altri. Alberto sapeva scrivere, grazie anche gli stimoli di due insegnanti, Luciano Intilla e Paolo Ferrero Merlino. Riusciva a evocare sensazioni ed emozioni che tutti proviamo, ma che a volte respingiamo nell’inconscio perché possono far male: “Mi sono arreso. Arrendersi, rendersi conto che, in fin dei conti, la realtà è diversa dalla fantasia”. Alberto sapeva anche far sorridere con ironia e caparbietà: “They cannot kill what was to be strong”. Lui viaggiava con la mente e con il cuore: “Scarpe passeggiatrici, conducetemi fin dove l’ anima supera le sue paure”. Alberto sapeva a cosa sarebbe andato incontro e con una lucidità disarmante si è messo davanti alla morte senza sfidarla, ma aprendo uno spiraglio alla bellezza:“Quando non avrai più nulla da Vivere, la poesia ti salverà” “Alberto è un poeta molto intenso” dice Giancarlo Caselli, Golem Edizioni, “quando ho letto il manoscritto sono rimasto affascinato dalla maturità artistica delle poesie. I suoi versi aprono squarci interessanti e profondi sull'animo umano”. Alberto sarebbe diventato maggiorenne il 2 giugno e anche lui, come tutti i ragazzi di Settimo della sua età, riceverà in sala Consigliare, attraverso le mani del fratello Fabio, la Costituzione Italiana. I proventi del libro andranno a sostenere l’Associazione Amici Bambini Cardiopatici dell’Ospedale Regina Margherita di Torino. Io non ho conosciuto Alberto, ma ho letto il suo libro, mi è piaciuto molto, e vorrei salutarlo con una sua poesia dal titolo “Dolci punti”: Sono dolci punti di sutura i baci tuoi sulla voragine del mio petto.
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