Riceviamo e pubblichiamo. Egregio Direttore, come di consueto con l’avvicinarsi delle elezioni, in questo caso amministrative, i media sono impegnati nel toto candidati alle cariche più rappresentative e, nel caso che mi preme esaminare, del candidato alla carica di Sindaco di Torino. Credo che oggi i Torinesi, nella scelta del loro Sindaco abbiano una responsabilità in più, come ci dovrebbe essere una maggiore attenzione da parte dei partiti e dei movimenti nella scelta dei candidati, in quanto, il prossimo Sindaco di Torino sarà, per legge, anche il Sindaco Metropolitano. Avrà importanti competenze anche sui territori dei restanti 314 comuni che compongono la Città Metropolitana e pertanto credo sia dovere dei partiti e dei movimenti candidare persone che, oltre ad avere proposte per la Città, abbiano anche conoscenza di tutto il territorio che compone la Città Metropolitana, fatto di territori di montagna, di pianura e di collina profondamente diversi tra loro, alcuni più ricchi altri più poveri, territori più vicini alla Città altri più marginali ai quali la Città Metropolitana è chiamata a dare risposte nelle materie di sua competenza e in quelle delegate dalla Regione. Stesso discorso vale per i candidati da inserire nelle liste, e quindi da eleggere Consiglieri, in quanto molti di questi saranno anche Consiglieri Metropolitani. Mi preme ricordare che il sistema di voto Ponderato, che assegna indici di ponderazione diversi a secondo del numero di abitanti dei Comuni Metropolitani, favorisce nettamente i Consiglieri di Torino che, singolarmente, vantano un indice di 853'659 contro un indice dei Consiglieri dei Comuni inferiori ai 3000 abitanti pari a 4,597 e questi ultimi Comuni sono ben 205 e rischiano di non avere rappresentanza nel Consiglio Metropolitano oppure essere rappresentati da Consiglieri eletti con i voti determinanti dei Consiglieri della Città e quindi molto collegati alle scelte di chi li ha eletti. Credo che, nella fase di avvio della Città Metropolitana si sia fatto un buon lavoro, sia in termini di rappresentanza, sia in termini di partecipazione dei territori alla scrittura dello Statuto Metropolitano, buono il lavoro della creazione delle 11 zone omogenee con l’elezione dei portavoce, ora si tratta di proseguire su una strada già tracciata e per questo serve avere persone che conoscano i territori, le loro storie, le loro potenzialità, per poterle valorizzare integrandole con le risorse della Città. Credo sia necessario un nuovo patto tra la Città, la sua prima e seconda cintura e i territori più marginali e che questo patto contenga la valorizzazione di tutto il territorio Metropolitano, distribuendo le scarse risorse disponibili equamente secondo le vocazioni dei singoli territori, dando alle zone Omogenee la giusta responsabilità delle scelte. Mi auguro che i partiti e i movimenti facciano le scelte ponderate nel proporre i candidati, condividendoli magari anche con i territori, sono sicuro che i Torinesi faranno la scelta giusta. Il Sindaco di Cavagnolo(2300 abitanti zona omogenea n.10 Chivassese Comune marginale)Mario Corsato
Commentiscrivi/Scopri i commenti
Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter
...
Dentro la notiziaLa newsletter del giornale La Voce
LA VOCE DEL CANAVESE Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.