Cerca

IVREA. Ico-Valley e Unesco con un occhio al prgc

Di recente sono stati illustrati al vostro giornale gli obiettivi del progetto “Ico-Valley”, ideato dalla Senatrice Virginia Tiraboschi. Un progetto che contiene aspetti molto interessanti: dalla formazione, alla ricerca, dalla creazione di un hub per le start up di nuove imprese, a quella di una zona relax, dotata di un resort, di una biblioteca digitale. E non mancheranno punti di vendita che dovranno esporre il meglio dei prodotti locali e del made in Italy. Uno spazio dedicao al Bio Industry park e persino una web Tv. Tutto questo piccolo universo verrebbe allocato a Palazzo uffici, la storica sede del Centro Direzionale e strategico della Olivett, nonchè un immobile che rientra nel piano di gestioe del sito Unesco. Una sorta di continuità, intravista dalla senatrice Tiraboschi, che il sindaco di Ivrea Stefano Sertoli, ha definito: “Una visionaria come Adriano Olivetti”. Il progetto sarà finanziato da soggetti pubblici e privati, individuati attraverso la partecipazione ad un comitato promotore presieduto da Virginia Tiraboschi e al quale hanno già aderito il Comune di Ivrea, la Città Metropolitana, la Regioe Pimonte ed altri soggetti privati. Il piano finanziario è in fase di definizione. Incuriositi da una iniziativa così importante abbiamo confrontato la sintesi del progetto con il piano di gestione del sito Unesco, parte integrante del dossier candidatura, che ha attribuito il prestigioso riconoscimento di “Ivrea Città Industriale del XX° secolo” quale patrimonio della umanità. E, da questo confronto, sono emersi alcuni particolari preoccupanti: 1) dalla lettura dello statuto del Comitato promotore del progetto “Ico Valley” si evince che: - il Comitato, anche attraverso la costituzione di un Fondazione, ha lo scopo di perseguire gli obiettivi previsti dal progetto, ma non viene specificato il piano finanziario, né un crono programma - non vengono evidenziati i costi che il Comune di Ivrea, dovrà sostenere, a titolo di compartecipazione per lo sviluppo del progetto. Aspetto genericamente indicato nell’articolo 6 dello statuto; 2) il progetto non è mai stato presentato in sede di consiglio comunale; 3) in relazione al punto precedente dovranno essere specificati obiettivi quali: “l’accademia digitale, la fiera permanente e web/tv, la piattaforma digitale made in Italy, l’Hub per le pmi, gli artigiani e le start up del digitale e del made in Italy, i laboratori tecnologici, il Data Center/Cloud, servizi di smart city e progetti di scienza delal vita, telemedicina e medicina personalizzata”; 4) il progetto che dovrebbe essere sviluppato ad Ivrea, presso Palazzo Uffici, risulta in palese contrasto con quanto previsto nel Piano di gestione del sito Unesco. In particolare: - palazzo uffici è di proprietà di Prelios, un fondo di investimento, ed occupa una superficie di 31.500 mq. A riguardo di tale immobile il Piano di gestione del sito Unesco, prevede attività produttive miste - il capitolo “Obiettivi e principi guida del Piano di gestione”, prevede al paragrafo “Il sistema di tutele esistenti” pagg. 33/34/35/38/42/45. In proposito, in sede di elaborazione del dossier di candidatura gli Enti promotori (tra cui gli organi culturali e periferici del Ministero dei Beni e attività culturali) hanno sottolineato la criticità della periodica revisione del PRGC di Ivrea, che potrebbe considerevolmente ridurre il sistema di tutele esistenti; - per il motivo di cui al punto precedente gli Enti hanno deciso di avviare il processo per adottare un provvedimento di dichiarazione di interesse culturale pe tutti i beni privati. Si richiamano a tale riguardo i temi della candidatura all’Unesco: i valori di cultura industriale che punta sulla creatività e innovazione tecnologica di processo, di prodotto e culturale. E la creazione di un laboratorio sociale sulla digitalizzazione, limitata tuttavia, al patrimonio culturale del sito; - nel paragrafo “Piano di azione della conservazione e della conoscenza”, tra le azioni si cita, nelle attività di conoscenza e tutela, la coerente revisione del Prgc di Ivrea e l’adeguamento degli strumenti urbanistici al PPR (punto B-1,3 pag 42). - nel paragrafo “Fattori di rischio legati alle pressioni derivanti dallo sviluppo”, in relazione a Palazzo Uffici, vengono citati fra tali fattori di rischio, le dismissioni, i cambiamenti proprietari, la frammentazione proprietaria, il cambiamento delle destinazioni d’uso. A tali evenienze viene attribuita una valutazione del rischio medio-alta. Alcuni cittadini di Ivrea
Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori