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IVREA. In città esiste o non esiste una classe politica?

IVREA. In città esiste o non esiste una classe politica?

Ho riflettutto sull'excursus "filosofico" dell'Assssore Benedino, "della pepiano" (ovvero occultamente MPD, Articolo Uno e quasi tutto fuorchè PD) sul fatto che ad Ivrea non ci sia una classe politica per le prossime elezioni da proporre al popolo votante eporediese.

La realtà è sempre la solita: litigiosità, faziosità, arruffaggine, incoerenza, invidia, interessi personali... etc. etc. fra i vari contendenti.

Il Gruppo che tende a portare avanti la "dittatura" (corale) che da più di 37 anni ha posto le mani sulla città, la volonta di non perdere i centri di potere e di interesse che ad ogni "concione elettorale" vengono ereditati e la totale mancanza di interesse verso quelli che sono i vari interessi del popolo eporediese conservatore di ideali passati che invece i governanti eletti hanno messo nell'elenco del "chi se ne frega".

E così l'economia della città continua ad essere sperperata in "follie pseudo e pre/post elettorali", vedi passerella e il ponte XXV Aprile che pur avendo constatato la sua pericolosità viene "fintamente" manutenuto. L'importante è ascoltare le non verità sulla stuazione e sulle vere volontà della Giuta raccontate alla Sagra della Cipolla, davanti alle pentole dei fagioli grassi... ogni anno le stesse, e non cambia mai niente se non la posizione di potere di chi fa le enunciazioni. Benedino è preoccupato perchè ha il timore che Blasotta e Casaleggio avanzino... io sono preoccupato per lui perchè non ha capito, o fa finta di non capire qual è il reale male che affligge la "sinistra" eporediese: la continuità di un sistema clientelare che nel tempo ha teso solo all'occupazione di centri di potere infischiandosene dei reali problemi della città.

Su questi punti Benedino non ha fatto "esame di coscienza": non ci ha raccontato l'impazzimento del Circolo PD nel raccogliere tessere per votare Segretario un "signore" che di politica nulla sa e saprà il cui unico intendimento era e forse è ancora quello di farsi candidare per un "seggio a Roma" enfatizzando la sua presunta amicizia con un leader... E per seguire questa pazzia ci si è dimenticati della voce  che si alzava a chiedere "aiuto" per la festa dell'Unità, manifestazione in cui sarebbe stato possibile qualche confronto aggregativo. Molto più importante consolidare il potere nelle varie partecipate e pseudopartecipate di cui sinceramente non se ne capisce l'utilità se non per gli "interessi" che le percorrono. La soluzione del problema, se la si vuole trovare c'è: azzeramento totale di tutta la Giunta (fallimentare in 10 anni di progetti non mantenuti e fatti) estromettendoli in toto, e per sempre da tutta la vita politica della città, con tutte le sue ramificazioni dal Governo della Città, e al loro posto "volti nuovi non coinvolti nei giri e rigiri clientelari e baroneschi del passato" Solo allora Ivrea ripartirà verso un futuro roseo e sinceramente e veramente olivettiano.

Francesco Galbiati

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