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01 Marzo 2022 - 15:59
Un momento della manifestazione di sabato mattina al Parco Kennedy di Vercelli
VERCELLI. «L’Arcivescovo mons. Marco Arnolfo è intervenuto nei giorni scorsi sulla drammatica evoluzione della crisi in Ucraina rilanciando le accorate parole di Papa Francesco e invitando i fedeli vercellesi a pregare e digiunare per la pace. «Appellandomi alle coscienze di tutti, credenti e non credenti come ha detto il Santo Padre - afferma mons. Arnolfo in una nota -, mi unisco anch’io all’invito a fare il prossimo 2 marzo, mercoledì delle Ceneri, una giornata di digiuno per la pace, incoraggiando in modo speciale i credenti perché in quel giorno si dedichino intensamente alla preghiera e al digiuno».
Nel pomeriggio di domenica 27 febbraio nel Duomo vercellese c’è stata un’ora di adorazione eucaristica con vespri; inoltre la preghiera per la pace è stata inserita nelle preghiere dei fedeli delle messe. In diversi centri del territorio - fra cui Trino e Varallo - nei giorni scorsi si sono svolte veglie di preghiera e fiaccolate.
Sempre sabato 26 febbraio, in mattinata, oltre trecento vercellesi hanno partecipato a una manifestazione contro la guerra in Ucraina organizzata dai sindacati insieme a diverse sigle dell’associazionismo cittadino: Cgil, Cisl e Uil, Anpi, Arci, Il Groviglio, Migrantes Vercelli, Caritas, Acli, Pd, Emergency, Noi con voi, Articolo 1, Auser, Sinistra italiana, Amnesty Vercelli, Giovani Democratici Vercelli, Coordinamento Democrazia Costituzionale Piemonte, Arcigay Rainbow, Attac Vercelli, Tam Tam Teatro, Comitato Acqua Bene Comune di Vercelli. All’iniziativa, che si è svolta al Parco Kennedy, ha preso parte anche l’Arcivescovo mons. Marco Arnolfo, accompagnato dal vicario generale mons. Mario Allolio. Presente anche una folta rappresentanza della comunità ucraina che vive nel Vercellese. Nelle parole di tutti un appello pressante perché cessi il fragore delle armi e si torni a parlare il linguaggio della diplomazia e della convivenza civile.
Ferma condanna nei confronti dell’uso della violenza e della guerra arriva inoltre dalle Università del Piemonte e dalla Conferenza dei Rettori: «Ci stiamo attivando - scrivono in una nota congiunta - per offrire accoglienza a colleghi e colleghe colpiti dal conflitto e per consentire loro di lavorare in un ambiente sicuro e ci stiamo impegnando per sostenere studenti e studentesse vittime della guerra».
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