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05 Ottobre 2021 - 17:48
Il ten. col. Emanuele Caminada
VERCELLI. Sicurezza partecipata attraverso l’ascolto delle esigenze dei cittadini per prevenire i crimini. È uno degli obiettivi del tenente colonnello Emanuele Caminada, il nuovo comandante provinciale dei Carabinieri.
Originario di Pisa ma cresciuto a Roma, ha 50 anni, è sposato e ha un figlio. Arriva da un incarico in Lombardia, dove per un paio di anni a Milano anni è stato all’ufficio logistico regionale. Laureato in giurisprudenza, si è arruolato nel 1990 e dopo l’Accademia Militare di Modena ha ricoperto come primo incarico il comando di una Compagnia del 1° Battaglione Carabinieri “Piemonte”.
Successivamente è stato comandante della Compagnia di Figline Valdarno (provincia di Firenze) e di Sciacca (Agrigento). Poi è tornato in Piemonte come comandante di compagnia a Novara; dal 2010 è stato il comandante del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale di Torino. Poi l’incarico di comandante del Gruppo carabinieri della Valle d’Aosta, da dove dopo tre anni è partito per l’ultimo incarico in Lombardia.
Un’esperienza accumulata in tutta Italia, anche con indagini sulla criminalità organizzata, e che ora sarà messa al servizio di Vercelli, dove Caminada si è insediato in sostituzione di Andrea Ronchey, tornato a L’Aquila dopo quattro anni al vertice dell’Arma vercellese. «Nel solco tracciato dal mio predecessore - ha detto nell’incontro con i media organizzato nella caserma “Gunu Gadu”, sede del comando provinciale - tra i miei obiettivi c’è quello di potenziare e ottimizzare l’attività preventiva per innalzare il livello e il grado di percezione di sicurezza sul territorio».
Prevenire i crimini prima di doverli reprimere insomma. E per riuscirci la strada da seguire secondo il tenente colonnello è quella di una sicurezza partecipata: «Accrescendo le capacità di ascolto dei carabinieri per captare le esigenze dei cittadini, intercettando i problemi prima che si verifichino. Al centro del progetto c’è la sicurezza con la partecipazione di tutti».
Un occhio di riguardo sarà sempre rivolto verso le fasce più deboli, ossia quelle più esposte ai reati predatori, soprattutto le truffe, tra cui anche quelle on line.
Obiettivi che, secondo Caminada, si potranno ottenere «grazie allo spirito di collaborazione tra le istituzioni che ho trovato in questi primi giorni di incontri. Ci sono le condizioni per operare bene e in maniera proficua».
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