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Cronaca

Simone e Chiara, ammazzati mentre sognavano una nuova vita: coltellate e sangue in una sera senza senso

Lui 24 anni, lei 29. Stavano per trasferirsi a Rivalta e costruirsi un futuro insieme. Andrea Longo li ha uccisi con un coltello nella casa di Volvera, poi si è tolto la vita. Sgomento e dolore tra amici e parenti: “Una tragedia che non si può spiegare”

Simone Sorrentino e Chiara Spatola, i due fidanzati uccisi a Volvera

Simone Sorrentino e Chiara Spatola, i due fidanzati uccisi a Volvera

Due giovani anime, legate da un amore semplice e tenace, stavano progettando un futuro lontano da Volvera. Un progetto che profumava di normalità: un trasloco, un appartamento da ristrutturare, una vita da condividere.

Ma il destino, crudele e imperscrutabile, ha deciso di fermare tutto con un’esplosione di violenza. Simone Sorrentino, 24 anni, e Chiara Spatola, 29, sono stati uccisi brutalmente a coltellate da Andrea Longo, nella casa di via XXIV Maggio 47, al primo piano di una palazzina anonima in un piccolo comune alle porte di Torino.

Un delitto efferato, consumato in pochi minuti, in una sera che avrebbe dovuto essere come tante. Invece, si è trasformata in una carneficina. Dopo aver compiuto il duplice omicidio, Longo si è tolto la vita utilizzando la stessa arma, lasciando dietro di sé un silenzio assordante e mille domande senza risposta.

Simone e Chiara vivevano lì solo temporaneamente. Quell’appartamento era una tappa intermedia, un punto di passaggio prima del grande salto. Avevano infatti scelto Rivalta per cominciare una nuova fase della loro vita. Lì avevano acquistato un appartamento e lo stavano facendo ristrutturare, immaginando i mobili, le pareti da tinteggiare, la quotidianità da riempire insieme. Un sogno che si è infranto nella maniera più atroce.

Lavoravano entrambi. Simone faceva il magazziniere, un ragazzo riservato ma solare, innamorato delle auto – la sua passione ben visibile sul profilo TikTok, dove campeggia il logo Abarth come simbolo di ciò che lo faceva battere il cuore. Anche Chiara lavorava e aveva una vita piena di legami, di affetti, di piccoli gesti quotidiani che parlavano di stabilità e speranza.

La notizia del duplice omicidio ha colpito duramente la comunità. Volvera, paese che spesso finisce fuori dalle cronache, si è ritrovata sotto i riflettori per una tragedia inspiegabile. Appena si è diffusa la notizia, decine di ragazzi, amici, conoscenti, semplici vicini, si sono radunati sotto quella casa ormai segnata per sempre. Silenziosi, con il volto rigato dalle lacrime, incapaci di trovare parole per dare un senso all’orrore.

I genitori, distrutti dal dolore, sono stati tra i primi a giungere sul luogo. Nessuno riesce a comprendere cosa possa aver spinto Longo a un gesto così estremo. Le indagini proveranno a far luce su questo enigma, ma intanto restano i corpi, le vite spezzate, e quel vuoto che grida più di qualsiasi spiegazione.

Simone e Chiara se ne sono andati così, nel modo più assurdo e violento, mentre sognavano solo una casa tutta loro. Un luogo da chiamare “casa”, una domenica mattina fatta di colazioni lente, qualche viaggio, i progetti per un domani che ora nessuno potrà più raccontare.

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