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Dopo il terzo posto ai Mondiali, arriva a Settimo Torinese la pizza più buona d'Italia

Il super-pizzaiolo Francesco Bellocchio si racconta: "la pizza è amore, per farla ci va passione"

Terzo ai Mondiali e primo in Italia: è di Settimo Torinese una delle pizza più buone di tutta la penisola

Terzo ai campionati mondiali a Parma e primo in Italia; uno dei migliori pizzaioli di tutta la penisola è ufficialmente approdato a Settimo Torinese. 

Stiamo parlando di Francesco Bellocchio, 51 anni e una passione per gli impasti e la pizza che sono diventate le sue compagne di vita, come testimonia il tatuaggio sul collo “I love pizza”, con il tricolore italiano al posto del classico cuoricino, a simbolo della trazione e del legame con il suo paese. 

Sì, qui a Settimo siamo aperti da poco. Novembre dell’anno scorso - ci racconta proprio Bellocchio, titolare della pizzeria Zero 11 in via della Repubblica 32 -  da cosa deriva il nome? La 01 è la farina con cui facciamo le nostre basi, mentre 11 sono gli impasti che abbiamo. In più 011 richiama anche il prefisso telefonico del nostro territorio. Mia figlia tempo fa aveva disegnato il logo, con l’undici fatto di spighe di grano che si vede adesso. Da lì mi sono detto: io prima o poi aprirò una pizzeria”. 

In rosso, via della Repubblica 32, sede dello Zero 11

Detto fatto, il locale settimese conta ben 300 coperti, con il “giro pizza” che soprattutto nel week-end va per la maggiore, “è più veloce, quando ci sono così tante persone non puoi farle aspettare” ci spiega Francesco. Prima di Settimo, Bellocchio aveva una pizzeria a Balangero e attualmente gestisce anche un locale aperto a Torino (La Livella), dove si fa sia pizza che cucina. Il punto forte del titolare, però, sono gli impasti. 

Una delle buonissime pizze di Francesco Bellocchio

“Ne facciamo di diversi tipi, sono un po’ il nostro marchio di fabbrica - racconta lui - ci si deve anche basare sul target di popolazione, diciamo che in questa parte di territorio la pizza che piace è quella un po’ più croccante. Usiamo una farina di tipo 1, l’impasto deve riposare dalle 24 alle 36 ore: con tutta questa “maturazione” diventa molto più digeribile per i nostri clienti. La pizza che mi ha dato più soddisfazione? Ce ne sono tante. Forse la “pistacchiosa”, con crema al mascarpone, aromatizzata al pistacchio e fior di latte con dei fiammiferi di speck, miele e granella di pistacchio. O anche la DIPA, con una base di pomodorini e provola affumicata al forno, poi dopo si aggiunge un’acciuga del Cantabrico, dello zest di limone e capperi di Pantelleria”. 

Francesco Bellocchio, 51 anni e titolare dello Zero11

Sono proprio tutte queste prelibatezze che hanno portato Bellocchio a salire sul gradino più alto del podio al Campionato Italiano della pizza classica e ad arrivare terzo ai Mondiali tenutisi a Parma, superando gli altri 800 e passa colleghi in gara.

Ai Mondiali ho partecipato nella categoria chef e pizzaiolo - ricorda Francesco - si prepara una pizza a due. Io ho fatto la base e lo chef, un mio amico che per altro ha recentemente vinto la puntata di Roma di 4 Ristoranti, si è occupato del topping. L’impasto era molto particolare, con avena, orzo e grano arso. La materia prima è fondamentale. Anche qui allo Zero 11 compriamo i prodotti "grezzi" e poi le farine le faccio io, non le prendiamo da grandi fornitori. Questo ci permette di aver particolarità come l’impasto alla canapa o all’alga spirulina”. 

I premi vinti al Campionato Italiana da Tortora e Bellocchio

L'arte del preparare le pizze, comunque, è di famiglia, visto che ai Campionati Italiani del 2019 (quelli vinti dal titolare del locale settimese), ad ottenere la medaglia d'oro nella categoria "senza glutine" è stata anche Teresa Tortora, moglie di Bellocchio.

Un’amore, quello di Francesco per la pizza, che arriva da lontano, con dei piatti che sono in grado di rinnovarsi senza mai perdere la loro genuinità: “mi sento legatissimo alla tradizione. Le tecniche si differenziano nel tempo, certo, e dietro c’è uno studio molto approfondito, ma anche quando insegno ai miei alunni dico sempre di ricordarsi della tradizione e metterci amore. Un consiglio per le nuove leve? Di non appoggiarsi a lavori dove si è considerati solo come dei numeri ma di metterci impegno: la pizza è un piatto famoso in tutto il mondo e se viene fatta con passione, ve lo assicuro, i clienti lo notano”. 

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