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A Crescentino la grande fiera dei ciarlatani

Dopo il flop di Lifredi alle elezioni provinciali una bella gara tra chi la spara più grossa

A Crescentino la grande fiera dei ciarlatani

Scuola di Hieronymus Bosch, "Il ciarlatano", Gerusalemme, The Israel Museum

CRESCENTINO. Riscuote sempre grande successo, in una città in cui abbondano grulli e boccaloni, la periodica grande fiera dei ciarlatani, che imboniscono la folla facendo a gara a chi la spara più grossa. Fiera che oggi, mercoledì 6 marzo, si è svolta in edizione straordinaria in occasione dell'inopinata esclusione dell'enfant du pays Luca Lifredi dal novero dei membri del Consiglio Provinciale di Vercelli.

Civico. Ad inaugurarla è stato il sindaco Vittorio Ferrero, che ha dichiarato: «Abbiamo ritenuto di sostenere il vicesindaco Luca Lifredi nella sua candidatura alla Provincia di Vercelli in una lista civica». Ora: tutto si può dire della lista in cui si è candidato Lifredi, tranne che fosse “civica”. La lista “La casa dei Comuni - Gilardino presidente” era infatti stata concordata negli scorsi mesi fra il presidente della Provincia e i segretari provinciali di Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia, soppesando col bilancino i posti da assegnare ad ogni partito. Lifredi è entrato in lista non perché è bello, simpatico o “civico”, ma perché quest'anno ha preso la tessera di Fratelli d'Italia e quindi era in quota al partito di Giorgia Meloni. “La casa dei Comuni” era chiaramente la lista della coalizione di destra, a sostegno di Davide Gilardino che è esponente di Fratelli d'Italia, a cui si opponeva una lista promossa dal Partito Democratico. Ma Ferrero, ritenendo che i crescentinesi abbiano tutti l'anello al naso, proclama che Lifredi era candidato in una «lista civica».

Condivisione. Alla fiera è poi arrivato anche il citato Luca Lifredi, per dire che «la mia candidatura nella lista del presidente della provincia di Vercelli è stata condivisa con tutta la maggioranza». Corbelleria sesquipedale: se tutta la maggioranza consiliare di Crescentino (Comune di “fascia C”, e quindi con un alto indice di ponderazione) avesse deciso di votare per Lifredi, unico candidato dell'area crescentinese - che peraltro comprende anche Saluggia, Livorno Ferraris, Lamporo, Fontanetto Po, Palazzolo e Trino - questi sarebbe stato eletto. E invece è rimasto fuori e al suo posto è stato eletto Diego Marchetti, sindaco di Cigliano, che pur essendo in un Comune di “fascia B” (e quindi con un indice di ponderazione più basso) ha ottenuto un punteggio più alto di Lifredi essendo stato votato non solo dai consiglieri di maggioranza ciglianesi, ma evidentemente anche da alcuni di altri Comuni. I franchi tiratori che hanno impallinato Lifredi sono in “Crescentino viva”, altro che sostegno di «tutta la maggioranza».

Balle at large. A chiudere in bellezza la fiera dei ciarlatani è stato poi il tenutario della fogna cittadina del pettegolezzo e dell'anonimato, che dall'alto della sua competenza politologica ha sentenziato che Lifredi, seppur trombato, non è fuori dai giochi: a giugno ci saranno le elezioni comunali anche a Cigliano, Diego Marchetti «perderà probabilmente a Cigliano e Lifredi potrebbe subentrare».
Anche stavolta il fine analista politico crescentinese dimostra di «non aver capito - come direbbe il commissario Montalbano - una beata min**ia»: Marchetti a Cigliano è candidato sindaco, se anche perdesse le elezioni verrebbe comunque eletto consigliere comunale, e quindi non perderebbe lo scranno alla Provincia di Vercelli.
L'unica possibilità che Lifredi ha di entrare in Provincia a giugno potrebbe derivare dalla mancata elezione non alle comunali di Cigliano, bensì a quelle di Vercelli, di Margherita Candeli, ultima eletta della lista Gilardino. Cinque anni fa - quand'era ancora nella Lega, salviniana convinta - Candeli aveva raccolto solo una cinquantina di preferenze ed era entrata in Consiglio comunale tra i non eletti subentrando ai leghisti nominati assessori (che, a Vercelli, si dimettono da consiglieri); stavolta - presentandosi nella lista di Fratelli d'Italia, dopo la recente conversione meloniana - rischia di mancare l'elezione: in quel caso Lifredi, se rieletto consigliere a Crescentino, essendo il primo escluso della lista Gilardino prenderebbe il suo posto in Consiglio Provinciale. Qualcuno lo spieghi al blogger e ai suoi anonimi di contorno, più confusi di lui.

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