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Chiantore e Spitale "snobbano" la pace e l'ordine del giorno sulle armi

Duri i commenti di Unione Popolare: " Purtroppo tutto cambia perchè nulla Cambi..."

Chiantore e Spitale "snobbano" la pace e l'ordine del giorno sulle armi

Ci credono. Soffrono. Urlano. Camminano. E non c'è tregua. Sotto il sole, con la pioggia, al freddo. Nessuno li ferma.

Dall’inizio del conflitto Russo-Ucraino ad oggi, tutti i sabati (roba da guinness world) un gruppo di cittadini più o meno numeroso si ritrova in piazza di città a Ivrea per manifestare contro le guerre, per chiedere il cessate il fuoco, l’avvio di trattative e l’affermazione di una cultura di Pace.  Tanto per dare dei numeri siamo arrivati a 71 presidi

Ed è qui che è nato un Ordine del Giorno al Consiglio Comunale inviato al presidente Luca Spitale e al sindaco Matteo Chiantore con la speranza che fosse raccolto, presentato e votato nell'assise di lunedì 26 giugno.

Obiettivo dichiarato: smuovere le coscienze sulle vittime, sui dissidenti e sugli obiettori.

Ma anche chiedere alla giunta e a tutti gli schieramenti politici di dichiarare il proprio dissenso verso il regolamento ASAP, recentemente votato dal Parlamento europeo con 446 a favore, 67 contro, 112 astenuti, a sostegno della produzione di munizioni e missili.

Si prevede lo stanziamento di 500 milioni di euro di fondi del bilancio UE per produzioni belliche e sarà consentito l'utilizzo di fondi di Next generation Ue e dei fondi di coesione (43 miliardi per il nostro Paese) per il riarmo e il potenziamento degli arsenali militari dei singoli Paesi dell’Unione.

E parliamo di soldi già stanziati per la transizione ecologica e quella digitale, per il sociale, per il diritto allo studio, per il sostegno alle imprese. Fondi che oggi, con uno strappo violento, vengono invece messi a disposizione dell’economia di guerra in violazione dell’art. 41 del Trattato sull’Unione Europea laddove si esclude che “le spese derivanti da operazioni che hanno implicazioni nel settore militare o della difesa” siano a carico del bilancio dell’Unione Europea. 

"L'aspettativa che fosse accolto - commenta Franco Giorgio di Unione Popolare - partiva dal fatto che l'interlocutore era una maggioranza diversa da quella dei mesi passati ma purtroppo dobbiamo constatare che riguardo le tematiche della Pace e del disarmo non è poi così diversa da quella che l'ha preceduta... Poco importa a lor Consiglieri, al Sindaco al Presidente del Consiglio Comunale se il Regolamento approvato dal Parlamento UE, il famoso ASAP il cui acronimo vuol dire "Atto di supporto alla produzione di munizioni", farà confluire molto denaro proveniente dalla fiscalità dei cittadini comunitari verso imprese che, con il conflitto ucraino e in altre aree del mondo, guadagnano già superprofitti da capogiro e che inoltre, alla fabbricazione bellica potranno essere dirottati anche fondi del Pnrr. Poco importa se tale atto viola la natura e regole dell’Unione e pure norme in materia di diritto al lavoro, tutela dell’ambiente e della salute..."

"A luglio - passa e chiude Franco Giorgio - ci sarà il voto definitivo i tempi sono stretti. Certo sono convinto che non è attraverso il voto del Consiglio Comunale di una Cittadina come Ivrea che si possano invertire decisioni Europee, ma fare politica significa anche avere il coraggio di distinguersi e di prendere posizione su tematiche che vanno al di la della pura e semplice amministrazione cittadina. Significa portare all'attenzione dei cittadini quanto siano pericolose e sbagliate alcune scelte fatte ai piani alti della politica. Significa stare dalla parte di un pezzo di popolo che da mesi manifesta il suo dissenso verso una politica miope e guerrafondaia. Purtroppo tutto cambia perchè nulla Cambi."

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