Cerca

Ivrea

L'idiozia sulla Zac!

L'appello

il sindaco di Ivrea Stefano Sertoli

Il sindaco di Ivrea Stefano Sertoli

L’idiozia di chi non vede decine di stazioni abbandonate in lungo e in largo per l’Italia con la polvere spessa un centimetro che sovrasta ogni cosa.

L’idiozia di pensare che il Movicentro, costruito in un posto sbagliato, lontano da quello che in gergo commerciale si definisce “passaggio”, possa trasformarsi in qualcosa di diverso rispetto a quel che è oggi e, oggi, è un’esperienza eccezionale. L’idiozia di un’Amministrazione comunale che, a due mesi dalla fine del mandato, fornisce alle Opposizioni che domani potrebbero governare la città le “armi” per raggiungere lo scopo.

L’idiozia di una maggioranza che, presi uno per uno, dicono una cosa, presi tutti insieme una completamente diversa. L’idiozia di voler gestire la cosa pubblica con la calcolatrice in mano senza alcun obiettivo sociale. L’idiozia e l’invidia del centrodestra per quel che gli altri sono e loro non riuscirebbero mai a diventare. Ci sono Amministrazioni comunali che per riempire spazi vuoti pagherebbero oro.

Loro no! L’idiozia sullo Zac! Oggi si parla di loro...

Liborio La Mattina

Perché siamo indignati

Nell’incontro che abbiamo avuto su nostra richiesta mercoledì 8 marzo con il Sindaco e la Vice-Sindaco, la cooperativa ZAC! è stata informata della volontà dell’Amministrazione comunale di procedere in tempi brevissimi a una manifestazione di interesse per l’assegnazione degli spazi del Movicentro.

Infatti, per chi avesse perso le puntate precedenti, dal 15 dicembre 2022, a seguito degli accordi formalizzati con RFI-Trenitalia, il Comune ha assunto il titolo per poter procedere in questo senso.

Perché siamo indignati?

Innanzitutto, siamo indignati per il grande silenzio che ha preceduto questa comunicazione e per il fatto di non essere stati in nessun modo ascoltati: in questi anni, infatti, abbiamo sempre avuto la sensazione di essere un problema e non un’opportunità per la città.

Siamo indignati perché il progetto di Movicentro che ci è stato comunicato non tiene in nessuna considerazione quello che lo ZAC! ha fatto in questo spazio per la cittadinanza negli ultimi 8 anni, trasformando il Movicentro da un non luogo a un punto di riferimento per la città, creando un’identità, amalgamando relazioni e tessendo storie, con infinita pazienza, grande umiltà e saggezza.

Siamo stufi di sentire dai nostri detrattori, alcuni dei quali amministratori di questa città, che lo ZAC! è un bar: siamo a tutti gli effetti una realtà di carattere socio-culturale, e a detta di tutti gli autorevoli enti che finanziano i nostri progetti siamo tra le esperienze più innovative a livello regionale e nazionale, in grado di dare risposte concrete alle esigenze di protagonismo giovanile e di disagio sociale.

La proposta di Movicentro che ci è stata presentata, e che prevede affidamenti separati per i vari spazi ed esclude ogni utilizzo dell’atrio, non ci consente di mantenere la nostra identità di presidio civico e culturale, cioè uno spazio di aggregazione dove le attività educative, sociali, culturali e di intrattenimento si sovrappongono e si contaminano, rafforzandosi le une con le altre.

Siamo indignati perché una decisione simile, così divisiva, non si prende a 2 mesi dalle elezioni comunali, in fretta e furia, senza una seria riflessione e un vero progetto per la gestione a fini sociali di questo immobile. O forse è proprio questo l’obiettivo di questa operazione? Restituire alla città un semplice atrio della stazione dove invece si era costruito un progetto di cittadinanza attiva e di inclusione sociale?

Chiediamo, a questo punto, di sospendere questo iter e che il futuro del Movicentro nasca da un serio confronto partecipato che coinvolga tutta la cittadinanza.

Il Cda della cooperativa ZAC! Zone Attive di Cittadinanza con i 15 soci lavoratori

Azione e Italia Viva
mettono i puntini sulle “i”

Massimiliano De Stefano (Azione) e Paolo Bertolino (Italia Viva)

A seguito delle polemiche di questi giorni dopo l’annuncio della giunta di volere attivare una manifestazione d’ interesse per ridefinire l’uso dei locali del Movicentro.

Azione e Italia Viva vogliono ribadire che è necessario ridare alla struttura quel significato originario: il Movicentro è nato con l’idea di diventare il cuore pulsante della stazione di Ivrea con tutti i servizi collegati. Dalle biglietterie alle sale per i viaggiatori. E dovrebbe essere gestito al meglio con la partecipazione diretta delle società dei trasporti, con un punto per presentare i migliori servizi collaterali e funzionali per i viaggiatori.

Qui non si tratta di partire soltanto con una nuova manifestazione d’interesse, in quanto i beni pubblici, tale Movicentro devono rendere un servizio ai cittadini al di fuori di ogni ideologia ed avere anche una flessibilità al mutare dei tempi.

Chi lo utilizzerà un domani dovrebbe essere disponibile a condividere gli spazi in sintonia con altre realtà. E perchè no, valorizzare parte del Movicentro come sportello operativo per le forze dell’ordine, per la sanità locale e/o per le attività commerciali.

Importante mantenere vivo un ruolo per le attività culturali e sociali all’interno del Movicentro, senza dimenticare il motivo originario dello scopo. Tenendo sempre presente la storia della

ferrovia e le promesse, spesso non mantenute, di un suo potenziamento verso Torino ed Aosta.

Sì, è arrivata l’elettrificazione, i nuovi treni ma il binario è rimasto uno. Con un terzo binario “morto” alle spalle del Movicentro. Ed un servizio metropolitano rimasto nei cassetti.

Azione e Italia Viva vogliono sottolineare che il Movicentro non è un’isola sperduta di Ivrea e di “pochi abitanti”, ma un fondamentale crocevia dello sviluppo ferroviario ed economico della

comunità.

Azione - Italia Viva

Un avamposto
di legalità

Mario Beiletti (Anpi)

Le difficoltà in cui si muove oggi lo “Spazio Zac!” ad Ivrea sono la prova di una difficoltà delle giunte (comunali, regionali…) di centro-destra, in tutta Italia, ed ora dello stesso governo, di accettare e interiorizzare il reale significato della nostra Costituzione. 

Quello che viene definito un “avamposto” di legalità per l’intero territorio viene messo a rischio, ostacolato in nome di pretestuosi cavilli facilmente superabili, se davvero lo si volesse. È un fastidio epidermico, mentale che la maggioranza leghista prova nei confronti di “uno spazio di accoglienza dove si forma il pensiero critico” e si preparano i ragazzi alla solidarietà, al dialogo, alla cultura, con buone pratiche di micro-economia ed impegno civico e ambientale… Il Movicentro è diventato un centro di idee ed accoglienza, frequentato da tante persone e perciò ricco di culture diverse. Uno spazio usufruito da tanti, dando voce alla Città.

Tutto ciò deve finire nel nulla? No, diamo ogni solidarietà a questa bellissima esperienza eporediese. Ivrea ha una ricca tradizione di associazionismo, volontariato, antifascismo; qui l’Olivetti ha creato cultura. Non disperdiamola.

Anpi 
Ivrea e Basso Canavese

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori