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Ivrea
28 Febbraio 2023 - 18:44
Massimo Barbiero
Tutto vero! Vero che è saltato l'Open Papyrus Jazz Festival. Che l'Amministrazione comunale avrebbe fatto "orecchie da mercante". Che ci sono dei dissapori. Che Massimo Barbiero patron della Manifestazione ha un diavolo per capello. Vero che dalla giunta si sarebbero limitati (il dito è puntato sull'assessora Costanza Casali), in via del tutto informale, ad informare gli organizzatori dell'indisponibilità di fondi almeno fino all'approvazione del bilancio.
Vero che così facendo tutto è rimandato al buon cuore di chi verrà dopo Sertoli.
Lo abbiamo scritto nei giorni scorsi e pure riportato sul giornale in edicola. Oggi finalmente è arrivata una risposta di Barbiero e i toni non son certi quelli di una "colomba".
"43 edizioni di un Festival non sono poche, in Italia solo Umbria Jazz ha una storia più lunga - scrive - Vederlo finire così è cosa che umilia e ferisce, anche perché aver tenuto in vita questa manifestazione con un budget con cui nessun festival penserebbe
non possiamo nascondere le infinite ingerenze subite, le pressioni e il dilettantismo culturale di questa Amministrazione
nemmeno di partire è stato un miracolo, o come ci definiva la Stampa qualche anno fa è sempre stato "il Festival dei miracoli”. Pur essendo riconoscenti per aver salvato il festival durante il periodo della pandemia, spostandolo a settembre, non possiamo nascondere le infinite ingerenze subite, le pressioni e il dilettantismo culturale di questa Amministrazione...".
E poi ancora più nello specifico: "Abbiamo comunicato a settembre che saremo ritornati ad organizzare il festival, come nel passato, nel mese di marzo e abbiamo inviato richiesta regolarmente protocollata i primi di gennaio, come facciamo da sempre. La richiesta e' stata inviata con allegato il programma, quindi le date, i nomi dei musicisti americani fermati e tutto il resto.... service, pubblicità ecc…".
Tra le domande una su tutte: il festival è ancora una delle due manifestazioni (insieme a "La Grande Invasione") che gode di un contributo “straordinario”?
"Non abbiamo ricevuto - commenta Barbiero - nessuna risposta, né positiva ma neanche negativa, che in questo caso ci avrebbe allertati facendoci evitare di esporci economicamente. Ricordiamo che tutto questo non è un gioco e che ha regole che impegnano diverse associazioni, non solo di musica, ma anche di danza, di pittura oltre che musicisti e giornalisti che vengono da tutta Italia e che ovviamente hanno prenotato voli e organizzato la propria agenda e il proprio lavoro su quelle date. Oltre ovviamente allo sponsor che lega il suo nome al festival...".
Morale?
A venti giorni dal festival, di fronte ad un silenzio assordante, Barbiero ha deciso di rinunciarci.
"Si deve del rispetto a tutte quelle persone, ma lo si deve anche ai cittadini eporediesi e a tutte le persone che negli anni hanno manifestato il loro interesse per questo genere di eventi. Il rispetto è imposto quando si ricoprono ruoli istituzionali, ma lo si dovrebbe comunque avere perché si tratta di educazione verso le persone. Abbiamo sofferto nel vedere la Cultura
Abbiamo sofferto nel vedere la Cultura trasformata in “defilè”, in “aperitivi”
trasformata in “defilè”, in “aperitivi” , spesso umiliata e resa grottesca e abbiamo resistito a richieste che non solo nulla avevano a che fare con l’impegno e con il senso di responsabilità di fare cultura con la C maiuscola, ma che avevano come unico fine quello di diventare becero intrattenimento e nastri colorati da tagliare. In questo modo non solo si umilia la cultura, ma si trattano anche i propri elettori, e non solo quelli, come se non fossero degni di manifestazioni culturali di qualità .
Lo abbiamo ribadito ogni anno, sul cappello del pieghevole e nelle conferenze stampa... Tacendo di quelle “pressioni” che chiedono cose improponibili e pur faticando abbiamo tenuto altissimo lo standard del festival con nomi come Paolo Fresu, Ralph Tonwer, Area, Bearzatti, Trovesi, Di Bonaventura, tutti nomi di statura internazionale. Spesso ci e' stato rinfacciato che "non piacevano" …. ma a chi? A chi ha paura di Ralph Tonwer e di quello che potrebbe trasmettere emotivamente al pubblico?".
Nei prossimi giorni Barbiero terrà una conferenza stampa.
"Saremo disponibili a esser più espliciti su una situazione che è diventata troppo pesante. La Cultura è una cosa seria, serve un senso morale ed una preparazione che non si improvvisa. Si possono usare cocchi dorati con quadriglie di cavalli, ma al rintocco della mezzanotte, tornano ad essere zucche e topi. E ci si mostra per quello che si è ...".
In ogni caso a pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si azzecca. C’è di vero che l’Open Papyrus Jazz Festival alla maggioranza di centrodestra (a tutti tranne che a Casali in verità) è sempre stato un po’ sulle scatole. In più d’una occasione, nell’ambito delle discussioni delle Commissioni cultura, la Lega ha espresso il desiderio di maggiori finanziamenti a eventi considerati più “popolari” o, forse sarebbe meglio dire, più “populisti”, come le “Giornate romane di Mindo” (poi finanziate con i soldi stanziati a bilancio per il “sociale”) o come le serate di San Savino a suon di musica pop e saltimbanchi vari, promosse dalla vicesindaca Elisabetta Piccoli e dal segretario cittadino di Forza Italia Vincenzo Ceratti.
Dall’Amministrazione comunale mettono le mani avanti. Dicono che in via del tutto informale sarebbe stato chiesto a Barbiero di rinviare per il secondo anno consecutivo la manifestazione a settembre, il tutto in attesa dell’approvazione del bilancio, della predisposizione del bando e della definizione del contributo che, come quello de “La Grande Invasione” è considerato straordinario (chissà ancora per quanto).
Lo scorso anno la determina con la graduatoria delle Associazioni che hanno poi preso gli 88 mila euro stanziati dalla Fondazione Guelpa era stata incollata all’albo pretorio il 10 maggio. La commissione giudicatrice (Nedo Vinzio, Paola Mantovani e Gabriella Ronchetti) s’era invece riunita il 3, il 5 e il 10 maggio. Insomma, se tanto ci dà tanto e i tempi dovessero combaciare, Barbiero dovrà davvero aspettare il prossimo sindaco e farsi un segno della croce.
Lo scorso anno, “Il Timbro” si è portato a casa 20 mila euro, Morenica Net altri 20 mila, Unoatetro 14 mila, Rossetorri 12 mila, lo Zac! altri 5 mila e 700, infine l’Associazione Ecomuseo del Canavese 7 mila e 300 euro e l’Orchestra sinfonica giovanile del Piemonte 9 mila (ma ne aveva chiesti 20 mila). Fuori da questo blocco il sostegno a “La grande invasione” (35 mila euro) e all’Open Papyrus jazz festival (27 mila euro).
Inutile star qui a raccontare il braccio di ferro andato avanti per giorni e giorni tra la giunta e la Commissione giudicatrice, con i primi che chiedevano, inutilmente, ai secondi di poter aver accesso ai 31 progetti (30 considerando che Cinamadamare non era stata ammessa alla selezione). Sarà forse proprio questo che Sertoli & C. han fatto orecchie da mercante? Per evitare una sceneggiata a poche settimane dalle elezioni?
Fece sorridere, tra le altre cose che si arrivasse ad assegnare un contributo ad un’associazione, lo Zac! che occupava (e ancora occupa), a detta del Comune, un luogo (il Movicentro) in maniera del tutto abusiva. Così come ci fece scompisciare dalle risate che se ne desse uno anche più sostanzioso, a Rosse Torri, l’associazione più rossa di tutte. E delle due l’una.
O il governo delle cose era ormai tutto nelle mani dei funzionari, capaci, all’occorrenza, di far girare le scatole alla politica, quanto più piaceva a loro. Oppure la politica aveva preso sotto gamba i criteri e, si sa, con quelli giusti (s’intendono i criteri) le graduatorie si sarebbero potute modificare all’infinito. In entrambi i casi c’era di che meditare.
Le 30 associazioni rimaste a bocca asciutta pur essendo state ammesse alla selezione furono: Kite, Unione Montana Mombarone, Violetta la forza delle donne, Forum Democratico del Canavese, Fondazione Natale Capellaro, Associazione Club per l’Unesco, Fuoridaltunnel, Organalia, Banda Musicale Città di Ivrea, RAdio Spazio Ivrea, Città della Musica e della cultura, Università popolare della terza età, Museo dello storico carnevale, Cometa Aps, Gessetti Colorati, Associazione culturale Tecnologica e filosofica, Canavesiamo, Il Quinto Ampliamento, GB Studio, Atene del Canavese, Treno della Memoria, Cor et Amor, Comune di San Giorgio, Koreja.
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