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Ivrea
28 Febbraio 2023 - 17:41
Un quadro di Ugo Nespolo
Una ne fa e cento ne pensa. Hai capito che cosa ti ha tirato fuori l'assessora Costanza Casali? Nuove fioriere nel centro storico firmate da Ugo Nespolo, che non è proprio come dire "micio micio miao miao".
Lo scrive senza gasarsi più di tanto (siamo in campagna elettorale e bene farebbe a farlo), tra le righe di un comunicato stampa in cui annuncia una lectio magistralis dell'artista nell'ambito delle iniziative di Ivrea Capitale italiana del libro.
E' in programma sabato 4 marzo alle 18,30 in Sala Dorata.
L'assessore al commercio e alla cultura Costanza Casali
Succede tutto questo grazie al progetto “La bellezza dello shopping in città” del valore complessivo di 365.383,29 Euro, di cui 73.076,66 di cofinanziamento comunale, attraverso cui Ivrea si è classificata prima al bando della Regione Piemonte legato ai Distretti del Commercio.
Al successo avevano contribuito in tanti, dall’Ascom alla Consulta del Commercio. Si era partiti con un questionario online, si era passati all’analisi dei dati, infine ci si era concentrati sull’area mercatale e su un nuovo arredo urbano.
Il progetto di riqualificazione dell’area mercatale prevede il ripristino della segnaletica orizzontale, della viabilità e il rifacimento del manto stradale, mentre per il nuovo arredo urbano ci si affiderà ad un artista o a un designer per nuove fioriere.
È, inoltre, prevista la sostituzione delle panchine di Corso Botta dove, in un’ottica di innovazione digitale, si è anche prevista una smart bench.
Filo conduttore la “bellezza”, da qui il nome del progetto, con l’obiettivo di fare di Ivrea una città più bella e quindi un luogo in cui sia piacevole trascorrervi del tempo.
Come previsto dalla Regione, inoltre, una parte dei soldi saranno destinati alle attività commerciali e di somministrazione di alimenti e bevande per interventi rivolti all’ammodernamento delle vetrine, delle insegne, delle facciate, delle tende, dei dehors o per una nuova illuminazione esterna. Ma anche all’eliminazione delle barriere architettoniche (rampa, pedana-gradino) o alla trasformazione digitale
"Abbiamo accolto - scrive Casali in un comunicato - le numerose proposte dei commercianti di migliorare l'arredo urbano della città con elementi unici e riconoscibili che richiamino le nostre eccellenze, alle quali peraltro Ugo Nespolo si è ispirato. Vogliamo trasformare gli spazi adiacenti agli esercizi commerciali in luoghi attrattivi e di valore
Dopo Via Palestro e via Arduino, gli interventi coinvolgeranno corso Massimo d’Azeglio e corso Nigra.
“Siamo molto onorati dell’attenzione che il Maestro Ugo Nespolo ha dedicato a Ivrea – aggiunge Costanza Casali – L’ho incontrato personalmente per illustrargli la nostra idea di mettere la cultura e la bellezza al centro della città, curandone ogni dettaglio, comprese le fioriere, poiché sono convinta che la cultura possa essere un volano per il turismo e il commercio. Lui ha accettato la sfida e oggi stiamo lavorando per lasciare Ivrea, dopo questo anno da Capitale, più bella e più ricca di cultura. Mi è sembrato importante creare un’occasione di incontro con i cittadini, per offrire loro la possibilità di conoscere da vicino questo straordinario e trasversale artista, amatissimo e celebrato in tutto il mondo. Ringrazio ASCOM e tutti coloro che hanno collaborato al progetto che quest’anno, per la seconda volta, si è classificato primo tra i distretti urbani a livello regionale”.
C'è da aggiungere - senza voler essere degli uccellacci del malaugurio - che sulle nuove fioriere e sulle nuove panchine un po' di attenzione la si dovrà fare. Ancora nell'immaginario di molti le "Panchine bare" che, ai tempi di Carlo Della Pepa, fecero saltare sulla sedia mezza città.
Ugo Nespolo nasce a Mosso (BI), si diploma all’Accademia Albertina di Belle Arti a Torino e si Laurea in Lettere Moderne.
Nei tardi Anni Sessanta fa parte della Galleria Schwarz di Milano che conta tra i suoi artisti Duchamp, Picabia, Schwitters, Arman. La sua prima mostra milanese, presentata da Pierre Restany, dal titolo “Macchine e Oggetti Condizionali” – in qualche modo – rappresenta il clima e le innovazioni del gruppo che Germano Celant chiamerà “Arte Povera”.
Negli Anni Sessanta si trasferisce a New York dove si lascia travolgere dalla vita cosmopolita della metropoli e subisce il fascino della nascente Pop Art, mentre negli Anni Settanta milita negli ambienti concettuali e poveristi.
Nel 1967 è pioniere del Cinema Sperimentale Italiano a seguito dell’incontro con Jonas Mekas, P. Adams Sitney, Andy Warhol, Yōko Ono, sulla scia del New American Cinema.
Assieme a Mario Schifano Nespolo si dedica al Cinema d’Avanguardia e tra il 1967 e 1968 realizza numerosi film che hanno come protagonisti gli amici e colleghi Enrico Baj, Michelangelo Pistoletto e Lucio Fontana.
A Parigi Man Ray gli dona un testo per un film che Nespolo realizzerà col titolo “Revolving Doors”. I suoi film sono stati proiettati e discussi in importanti musei tra i quali il Centre Pompidou a Parigi, la Tate Modern a Londra, la Biennale di Venezia.
Assieme a Enrico Baj Nespolo fonda L’Istituto Patafisico Ticinese ed è, ad oggi, riconosciuto come una delle più alte autorità nel campo.
Nei tardi Anni Sessanta con Ben Vautier dà il via ad una serie di Concerti Fluxus, tra questi il primo concerto italiano dal titolo “Les Mots et les Choses”.
Nonostante le contaminazioni americane non dimentica gli insegnamenti delle Avanguardie europee; è infatti molto marcata l’influenza di Fortunato Depero dal quale Nespolo trae il concetto di un’arte ludica che pervade ogni aspetto della vita quotidiana. Il concetto di arte e vita (che è anche il titolo di un libro pubblicato dall’artista nel 1998) sta alla base dell’espressività di Nespolo ed è eredità del Movimento Futurista: “Manifesto per la Ricostruzione Futurista dell’Universo” (1915).
Da qui anche il suo interesse per il design, l’arte applicata e la sperimentazione creativa in disparati ambiti quali la grafica pubblicitaria, l’illustrazione, l’abbigliamento, scenografie e costumi di opere liriche. La sua ricerca spazia anche da punto di vista dei materiali. Lavora su molteplici supporti e con tecniche differenti: legno, metallo, vetro, ceramica, stoffa, alabastro.
Sicuro che la figura dell’artista non possa non essere quella di un intellettuale, studia e scrive con assiduità dei fatti e delle discipline che han da fare con l’estetica ed il sistema dell’arte.
Nel gennaio 2019 l’Università degli studi di Torino gli conferisce la Laurea Honoris Causa in Filosofia.
La sua arte è, quindi, strettamente legata al vivere quotidiano e carica di apporti concettuali: “non si può fare arte senza riflettere sull’arte”. L’oggetto è al centro delle sue ricerche, è mezzo espressivo, linguaggio creativo; viene estrapolato dal suo uso comune ed acquista valore di opera d’arte.
Allo stesso modo non dimentica il passato, lo rivisita, lo reinterpreta, lo rende attuale attraverso la citazione e la rievocazione, dandogli nuova vita, rendendolo spunto di riflessione.
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