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Ivrea

Chiantore vince le primarie. Ai seggi si presentano anche Bono, Piras e Cuomo. Gelo in Santa Marta per Ballurio

Alle 20,30 di domenica l’annuncio. Matteo Chiantore, sostenuto dal Partito Democratico sarà il candidato a sindaco dell’intera coalizione di centrosinistra alle elezioni in programma il 14 e 15 maggio.

I tre candidati a sindaco brindano

I tre candidati a sindaco brindano al risultato

Alle 20,30 di domenica l’annuncio. Matteo Chiantore, sostenuto dal Partito Democratico sarà il candidato a sindaco dell’intera coalizione di centrosinistra alle elezioni in programma il 14 e 15 maggio. S’è portato a casa 906 voti seguito a ruota da Enrico Giacopelli di Laboratorio Civico con 287  e Francesco Comotto di Viviamo Ivrea con 254. Tutto è più o meno  andato come ci si aspettava che andasse. Chiantore, sostenuto dall’intero apparato ha vinto di “brutto” senza concedere sconti (peraltro non richiesti) ai contendenti. E’ vero che da Comotto e Giacopelli si sarebbe preteso qualcosa di più ma Santa Marta non è Lourdes e mai come in questo caso il Partito Democratico di Luca Spitale, che fin dalla prima ora ha sostenuto questo metodo quale unica strada da seguire per la scelte del candidato a sindaco, si è ritrovato compatto e unito.

Spitale in questi mesi di trattative, per arrivare fin dove si è arrivati, più volte ha fatto gli scongiuri, s’è entusiasmato e s’è pentito, s’è preso un po’ di strizza un giorno sì e l’altro pure (perchè la politica non è una scienza esatta) ma alla fine ha avuto ragione quella parte di lui che ci ha creduto e non era proprio una maggioranza.

Foto di gruppo

Altro dato che fa ben sperare è legato all’affluenza. Incredibile ma vero - con i tempi che corrono - constatare che ai tre seggi, organizzati a Santa Marta, San Giovanni e Bellavista si sono presentati in 1.449. Un solo paragone con il passato, quel  2018 che consegnò la vittoria a Maurizio Perinetti. Anche allora vennero a votare più o meno 1.400 persone, però molte di loro poi seguirono Elisabetta Ballurio dall'altra parte della barricata. Stavolta non sarà così. Francesco Comotto e Enrico Giacopelli, infatti, tutto voglion fare fuorchè rompere.

Il segretario del Pd Luca Spitale sorride

Redolfi e Giacopelli

Chiantore e la moglie Pacetti

Enrico Capirone con l'ex sindaco Carlo Della Pepa

Francesco Comotto con i simpatizzanti

Maurizio Perinetti con Gabriella Colosso

Tant’è! Rien ne va plus. Il consigliere regionale Alberto Avetta felice come una pasqua stappa lo spumante brut, dice che è di quello buono (chissà se è vero), e si brinda. D’un tratto il coro: “Evviva Chiantore, evviva Chiantore”. E lui finalmente sorride, non troppissimo per carità. Sorridono e brindano anche Comotto e Giacopelli. Più che su un ring (voto più voto meno), queste primarie allargate a tutto il centrosinistra han dato l’impressione di  essere state un modo (forse l’unico) per poter giustificare agli occhi degli elettori di ciascuno un’alleanza tra Pd e Viviamo Ivrea che altrimenti non si sarebbe potuta realizzare.

Insomma da queste parti c’è davvero tanta voglia di riprendere in mano il Comune regalato per 5 anni ad un’armata Brancaleone. Un ritorno al passato a dir poco necessario. Tra chi ci crede se ne conta qualcuno anche nel campo avverso e a nessuno è sfuggito che ai seggi si siano presentate anche le consigliere comunali della Lega Anna Bono e Maria Piras, a cui si è aggiunto Tony Cuomo che già avevamo cuccato con i santini di Chiantore in tasca. Niente di grave, per carità, lui fa l'Oste, mica il Predicatore.

Ore 19,20. Quasi all’ultimo minuto: “Fermi tutti!” 

Per qualche secondo a Santa Marta sono rimasti tutti immobili, quasi impietriti. Qualcuno si è pure dato un pizzicotto: “E’ lei o non è lei?”. E’ proprio lei: Elisabetta Ballurio. “Vorrei contribuire con il mio voto alla scelta del candidato a sindaco”. 

Il kit per votare (penna e scheda) pare gliel’abbia consegnato l’ex consigliere comunale Andrea Benedino, ma nè lui, nè l’ex sindaco Carlo Della Pepa, nè i consiglieri comunali Fabrizio Dulla e Gabriella Colosso, nè Enrico Capirone, per i minuti che è stata in sala, le han tolto gli occhi di dosso quasi a sperare in una sua battuta. Niente di niente. Neanche l’annuncio sul suo matrimonio già in programma in quel di Orta. Ha votato e se n’è andata. Un’apparizione. Eccolo qui il miracolo che si stava aspettando. E Santa Marta non sarà Lourdes ma qualcuno l’ha scambiata per la Madonna.

Al conteggio finale saltan fuori due astensioni.

“Una è lei” dice uno degli scrutatori. “Non avrà trovato il suo nome sulla scheda e nell’indecisione ha lasciato la scheda bianca!”. 

Qualcuno ride, qualcun altro ride ancora di più quando dalla sede del partito arrivano i conteggi del Congresso del Pd. 

Anche a Ivrea Schlein (sostenuta da Gabriella Colosso) ha battuto Bonaccini per 553 a 303. E domani è un altro giorno.

La battuta

Un risultato allineato alla potenza delle squadre a piedi che si dan battaglia al Carnevale.  Matteo Chiantore è un Tuchino, Francesco Comotto un Mercenario...

Curiosità

Alle Primarie del 2013 votarono in 1200 per la sfida tra Alberto Avetta e Carlo Della Pepa. Nel 2018 nella sfida tra Maurizio Perinetti e Elisabetta Ballurio votarono in 1426 e vinse Perinetti con 742 voti acontro 692.

Nel dettaglio

Matteo Chiantore ha ricevuto nel seggio 1 di Santa Marta 239 voti; nel seggio 2 di Santa Marta 200 e nel terzo 278. Mentre nel seggio di San Giovanni ha collezionato 80 preferenze e 109 in quello di Bellavista. Enrico Giacopelli, invece, ha ottenuto: 59 voti in Santa Marta seggio 1; 66 e 70 preferenze nei seggi 2 e 3 di Santa Marta; 39 voti a San Giovanni e 53 a Bellavista. Francesco Comotto, infine, ha collezionato nei tre seggi di Santa Marta, rispettivamente, 51, 33 e 60 voti; a San Giovanni ha ricevuto 45 voti e a Bellavista 65. Due le schede bianche.

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