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Editoria
16 Febbraio 2023 - 22:27
"I siti di tutte le testate Gedi venerdì non saranno aggiornati. In edicola, sabato, non troverete nessuno dei giornali del gruppo editoriale. Le giornaliste e i giornalisti sono in sciopero per protestare in seguito della 'messa sul mercato' di singole testate o gruppi di testate, con i loro siti e giornali di carta e digitali".
E' quanto annuncia la nota dei Cdr Gedi che hanno indetto lo sciopero di tutti i giornalisti del gruppo dalla mezzanotte di oggi alla mezzanotte di domani.
"Come ha detto l'amministratore delegato di Gedi Maurizio Scanavino nell'incontro di mercoledì con il coordinamento dei Comitati di redazione - spiega la nota - "dipende dall'offerta e dagli interlocutori", confermando che sono in corso contatti con gruppi interessati all'acquisizione delle storiche testate del Nordest (il Mattino di Padova, La Nuova di Venezia, la Tribuna di Treviso, il Corriere delle Alpi, Il Messaggero Veneto e Il Piccolo) a cui si aggiungerebbe la Gazzetta di Mantova. Ma il principio può essere esteso anche a La Stampa, la Repubblica, Il Secolo XIX, la Provincia Pavese, la Sentinella del Canavese, Huffington Post, le radio: non c'è più il "perimetro di riferimento aziendale" che lo stesso ad aveva delineato solo a dicembre. Quello che è stato il più grande gruppo editoriale italiano e che dalla sera alla mattina ha già venduto in tre anni testate storiche come la Nuova Sardegna e Il Tirreno, le Gazzette, La Nuova Ferrara, L'Espresso e chiuso Micromega, si apre nuovamente al mercato".
"La logica del vantaggio economico - affermano ancora i Cdr - si è rapidamente sostituita a quella dell'interesse per i territori e l'informazione, per la quale tutte le giornaliste e i giornalisti hanno lavorato in questi anni. E lo fanno tuttora affrontando da tempo sfide e incognite di una non facile transizione digitale. Lavoro messo ora sul mercato con tanta leggerezza con una logica puramente imprenditoriale che non possiamo accettare. In un libero mercato la proprietà ha certamente facoltà di vendere - pur assumendosi la responsabilità di disperdere l'eredità di un gruppo editoriale che ha fatto la storia dell'informazione in Italia, proiettandosi per primo e in posizioni di primato anche nel mondo della comunicazione digitale - ma avendo ben chiaro che l'informazione libera e il pluralismo sono un bene sensibile essenziale alla democrazia. Serve massima trasparenza su chi ne avrà la futura proprietà e garanzie sul rispetto dei diritti di lavoro dei dipendenti".
"Chiediamo al sindaco di Torino, al presidente della Regione di assumere il futuro del gruppo Gedi come una delle priorità del territorio, ascoltando la preoccupazione che arriva dai giornalisti di quelle testate" scrivono in una nota congiunta la segretaria dell'Associazione Stampa Subalpina, Silvia Garbarino, e il presidente dell'Ordine dei Giornalisti del Piemonte, Stefano Tallia - Le notizie che si sono diffuse nella giornata di ieri sul futuro delle testate del gruppo Gedi non possono non destare preoccupazione. Le parole pronunciate dall'amministratore delegato Scanavino, che ha aperto alla possibilità che i giornali (anche quelli fino ad ora tenuti al di fuori da qualunque trattativa) possano essere ceduti, denota l'allarmante mancanza di un piano editoriale capace di assicurare un futuro alle testate e alle persone che ci lavorano".
"Ma a preoccupare è anche l'incertezza sui possibili compratori delle testate che, ricordiamo, non possono essere considerate come aziende qualunque", aggiungono.
Garbarino e Tallia, oltre a evidenziare che "l'informazione è un presidio fondamentale della democrazia e come tale va trattato", sottolineano la "situazione ancor più allarmante se si considera che stiamo parlando del principale gruppo editoriale del paese".
"Ma l'incertezza sul futuro di testate come 'La Stampa', 'Repubblica' e 'Sentinella del Canavese' che hanno le radici nella nostra regione - continua la nota -, non può non allarmare le istituzioni e il mondo politico locale".
Particolarmente sensibile all'argomento dovrebbe essere il sindaco di Ivrea Stefano Sertoli. Non solo viene da questo mondo qui, ma è anche stato per lungo tempo, dal 1988 al 1997, assistente dell'Amministratore delegato e poi amministratore delegato della Edizioni Nuova Europa Spa, l'editrice dell'allora bisettimanale la Sentinella del Canavese. Dal 2001 al 2015 Direttore Generale della “Nuova EditorialeSportiva s.r.l.” editrice del quotidiano Tuttosport.
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