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CASELLE. È già terremoto politico: si dimette il Mister preferenza Zaccone

CASELLE. È già terremoto politico: si dimette il Mister preferenza Zaccone

Franco Zaccone

Neanche il tempo di iniziare che per il neo Sindaco, Giuseppe Marsaglia, la strada si fa già in salita.  In questi giorni, infatti, si è dimesso Franco Zaccone, il più votato della lista che ha vinto le elezioni, Caselle nel Cuore.  Non parliamo di un personaggio minore, già assessore tra il 2002 e il 2009 (proprio con Marsaglia), Zaccone era riuscito a portare a casa 408 preferenze, un vero e proprio boom di voti. 100 in più rispetto alla seconda classificata della maggioranza, Sonia Fava, ferma a circa 300 consensi personali. Nella giornata di martedì 21, poi, lo stesso Zaccone aveva diffuso il seguente comunicato. “Il risultato elettorale - spiega - ottenuto il 12 giugno che mi ha premiato con 408 voti di preferenza, facendomi risultare il primo eletto di questa tornata elettorale, mi impone prima di tutto di ringraziare i cittadini casellesi che hanno voluto premiarmi e hanno dimostrato la loro stima nei miei confronti. La mia assenza dalla scena amministrativa cittadina, durata 13 anni, mi obbliga, ora, ad una scelta temporanea di responsabilità: rimanere per il momento nella semplice posizione di consigliere delegato. Tredici anni lontano dalla vita amministrativa sono davvero molti in un mondo che è cambiato velocemente e con nuove modalità di governo cittadino e leggi e norme che mutano vorticosamente. Questa mia scelta ha l’obiettivo di reinserirmi gradualmente nelle dinamiche amministrative del Comune. Questo, tuttavia, non significa che non sarò, come sempre, in mezzo ai cittadini, pronto ad aiutarli a risolvere eventuali problemi che si presenteranno. Ringrazio anche il Sindaco Giuseppe Marsaglia per l’opportunità che mi ha concesso di far parte della sua lista e della sua squadra”. Insomma, sembrava chiaro che, almeno per il momento, Zaccone non sarebbe entrato in giunta. Nel corso dei 5 anni, però, un suo ingresso poteva essere previsto. Nei giorni successivi, evidentemente, la situazione è precipitata: il più votato alle elezioni ha lasciato definitivamente il Consiglio Comunale ancora prima dell’insediamento. Al suo posto, in maggioranza, siederà Antonella Cardasci. Un terremoto che il primo cittadino, Giuseppe Marsaglia, ha così spiegato. “Si aspettava qualcosa di più - precisa - ma sono cambiati i tempi rispetto a 20 anni fa e alla fine ha deciso di dimettersi. La mia valutazione sulla giunta è fatta su una prospettiva futura non sulle preferenze. Tutti quelli che hanno una certa età e un’esperienza politica devono lavorare per portare avanti questo disegno. È la stessa cosa che avevo proposto anche al Pd quando dissi di mettere una squadra giovane. Dal punto di vista umano c’è un’amicizia con Zaccone che ci lega da anni, ha avuto disavventure giudiziarie come le ho avute io, è sempre stato onesto con me”. Eppure la personalità di Zaccone rischiava di pesare. Non siamo più a 20 anni fa, - ripete Marsaglia - tutto è molto più difficile, bisogna parlare il meno possibile. La politica dà un indirizzo e poi si deve fermare lì, i capi settore e i dirigenti lavorano. Uno non può prendersi responsabilità che non gli competono. La gente, poi, è più pungente e esigente nelle dichiarazioni, non puoi permetterti di reagire o sbagliare. Se uno non è perfettamente in linea con le regole che ci siamo dati ad un certo punto decide di dimettersi”. Una decisione legata anche al passato di Zaccone. L’ex funzionario dello scalo Sandro Pertini aveva patteggiato nel processo San Michele, dopo essere stato accusato di aver pilotato non gli aerei ma l’appalto per lo sgombero neve. Non c’entra - chiarisce Marsaglia - la vicenda giudiziaria, lui non aveva più problemi, dal punto di vista penale è a posto, altrimenti non si sarebbe candidato. Però chi è in quella posizione ha gli occhi puntati addosso quindi avendo queste preoccupazioni bisogna comportarsi in un certo modo per non farsi dire nulla. Una modalità che dovrà riguardare anche me? Io non pensavo di fare qualcosa di sbagliato, faccio una distinzione tra buona fede e mala fede. Attivarsi per non far licenziare qualcuno pensavo fosse un bene per il Comune. Se uno non è più che integro dal punto di vista morale magari rischia, non è il caso di Franco che però certe volte se le va a cercare. Il suo modo di fare a qualcuno non piace. Io credo che non se la sia sentita di continuare”.

Ecco la giunta che affiancherà il  Sindaco Marsaglia

La nuova squadra che governerà la città sarà annunciata nel Consi Comunale di giovedì 30 giugno alle 18. Il Sindaco terrà per se la delega al bilancio e al personale. Parliamo di una squadra totalmente nuova la cui esperienza amministrativa rasenta lo zero. L’unico ad aver visto da dentro la sala del Consiglio Comunale è il consigliere uscente Stefano Sergnese, per quanto riguarda gli altri 4, invece, si tratta di personalità nuove, tutte da valutare. È evidente che, con una squadra simile, risulterà dominante il ruolo del Sindaco che con la sua esperienza potrà fare il bello e il cattivo tempo di fronte a quelli che, a tutti gli effetti, sono dei veri e propri novellini. Avrebbe dovuto fare parte della squadra anche Zaccone ma, come abbiamo spiegato, le cose sono andate diversamente. Per l’unico dei “veterani” rimasti con Marsaglia, l’assessore uscente Giovanni Isaballa, si profila la poltrona da Presidente del Consiglio Comunale.   Giuliana Aghemo, vice Sindaca e assessore al commercio Antonella Passaretti, assessore all’urbanistica Gerlando Bontà Assessore ai servizi sociali Paolo Marchetti Assessore allo sport Stefano Sergnese Assessore ai lavori pubblici  

Zaccone era Zaccone già prima delle elezioni...

Insomma una sorta di teorema che recità così: la condanna di Zaccone non è sostenibile per la nuova amministrazione mentre quella di Marsaglia (tentata concussione, no, non è stato condannato per aver fatto il buon samaritano) evidentemente lo è. Una giustificazione che sembra zoppicare da tutti i punti di vista.  La figura di Zaccone, le sue modalità e il suo passato non sono certo una novità di questi giorni, parliamo di un qualcosa di universalmente noto e conosciuto in città. L’impressione, quindi, a questo punto, è che Marsaglia e i suoi abbiano utilizzato Zaccone come una sorta di scialuppa: utile per portare voti alla liste ma da buttare via, con imbarazzo, il minuto successivo. Se questo è l’inizio c’è solo da godersi i prossimi 5 anni. Mattia Aimola 
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