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07 Novembre 2017 - 09:17
Una lettera proveniente dall’Università di Amsterdam e indirizzata al Liceo Botta ha sancito il risultato di 4 settimane di lavoro dell’ex studente di indirizzo classico del liceo Botta, Andrea Verlucca Frisaglia presso il Dipartimento di Archeologia della capitale olandese. In particolare, si legge, “gli è stato dato il compito di organizzare e modernizzare gli archivi del laboratorio del Dipartimento, che contengono documenti in grande quantità – alcuni unici – che risalgono alla nascita del dipartimento medesimo agli inizi degli Anni 60 del Novecento (…). Ha svolto il suo lavoro in modo molto efficace e scrupoloso, fornendo un risultato di alta qualità. Ha assunto la piena responsabilità dei compiti assegnati e non ha dimostrato, allo stesso tempo, alcuna esitazione per chiedere chiarimenti in questioni non chiare, impedendo inutili errori. La sua conoscenza nei processi di archiviazione e nelle sue capacità di digitalizzazione è stata cruciale per fornire buoni risultati”.
Ma questa lettera del Capo Dipartimento non è stata una grande novità al Botta perché afferma la preside Lucia Mongiano: “Andrea Verlucca Frisaglia già negli anni passati aveva dimostrato un non comune interesse per questo tipo di lavoro. Intanto con il prof. Michele Curnis, oggi docente all’Universidad Carlos III di Madrid, aveva avuto accesso con approccio filologico al capitale epigrafico della chiesa di San Nicola, “adottata” dal Botta, cosa che era poi scaturita in un saggio firmato da Andrea e altri studenti, pubblicato su “L’Arduino” anno III (2015) disponibile su internet, dal titolo “Ivrea, Chiesa di San Nicola, Storia della Confraternita. Processione dell’Interro ed Epigrafi”, per Bolognino Editore. Poi nel giugno 2015, insieme alla studentessa Valentina Dezzutti, Andrea fu a Roma presso la presidenza della Camera dei Deputati per ricevere, a nome del liceo Botta, il premio “Articolo 9 della Costituzione” per lo studio e l’apertura al pubblico della Chiesa di San Nicola da Tolentino, un monumento altrimenti invisibile. Sono al corrente inoltre che per l’editore Baima Ronchetti di Castellamonte è in corso di pubblicazione un suo articolo sul singolare processo ai bruchi, avvenuto a Strambino nel ‘600. Studente intelligente e curioso Andrea ha saputo avvalersi delle possibilità formative offertegli dal Liceo anche rispetto alle certificazioni in lingue moderne e soprattutto in inglese. Il liceo Botta ha supportato questo stage oltre ad aver curato i contatti per mezzo della professoressa Grazia Caresio, Responsabile Talenti e Neodiplomati perché è importante poter garantire alle nostre eccellenze percorsi di alto livello”.
Oggi Andrea, nato a Ciriè e residente a Castellamonte, è uno studente del primo anno alla Facoltà di Storia dell’Università di Torino e indirizza i suoi studi con particolare attenzione al territorio.
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