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12 Settembre 2015 - 10:55
pesto genovese
Il pesto genovese prodotto al mortaio concorrerà a diventare "bene culturale immateriale dell'umanità" dell'Unesco. L'iniziativa è stata lanciata a Expo, in occasione della settimana dedicata alla Regione Liguria (11-16 settembre). In attesa che la documentazione necessaria venga consegnata alla Commissione nazionale italiana per l'Unesco, l'Associazione 'Palatifini', Regione Liguria, Comune di Genova e Camera di Commercio hanno presentato il Consorzio dei produttori di pesto genovese, che mette insieme l'intera filiera del settore. "Il pesto alla genovese è la seconda salsa più consumata al mondo, dopo quella al pomodoro, ma è la più contraffatta - ha spiegato la neopresidente del Consorzio, Marina Peirano -. La nostra missione è tutelare la qualità del nostro pesto al mortaio, che si fa solo a Genova e in Liguria. La candidatura a patrimonio dell'Unesco è il primo passo". "Prima di essere una salsa, il pesto è una cultura che viene tramandata dalle famiglie di generazione in generazione - ha detto il presidente di Palatifini, Sergio Di Paolo -. E' la nostra identità". Un'identità che si esprime "con la capacità di accogliere e donare": il pesto, a partire dal XII secolo, veniva offerto dai genovesi ai marinai che approdavano in porto come ristoro dopo mesi di navigazione. "Per conservare questa storia da anni abbiamo creato il 'Campionato mondiale di pesto genovese al mortaio', dove 100 persone da tutto il mondo, di ogni età e professione, gareggiano per chi prepara il pesto migliore". La prossima edizione si terrà a Genova il 16 aprile 2016.
L'attuale vincitrice è una signora di 86 anni che vive nell'entroterra ligure. Prima di lei ci sono stati una casalinga di 67 anni, un farmacista di 41, un italiano emigrato in Germania di 58, e persino un giovane cuoco di origine coreana, che ha scoperto il pesto lavorando in un ristorante italiano di San Francisco. "La varietà delle persone che ogni anno partecipano - ha spiegato l'assessora alla Cultura della Regione, Ilaria Cavo - dimostra le potenzialità internazionali che il riconoscimento Unesco avrebbe per questo nostro tesoro.
La Regione appoggia questa iniziativa, sarà un volano non solo per economia e turismo, ma anche per la nostra cultura".
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