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Cuorgnè

Che spettacolo il Mangystau! Reportage dal Kazakistan

Foto, video e musiche di un viaggio virtuale in una regione remota, sono stati presentati durante la conferenza dell'Unitre del 6 dicembre a Cuorgné

MANGISTAU

Che spettacolo il Mangystau.

I docenti Cristina Martinetti e Pierluigi Bernard hanno portato i partecipanti alla conferenza dell’Unitre di Cuorgnè mercoledì 6 dicembre attraverso un bellissimo reportage composto da foto, video e musiche in un viaggio virtuale in una regione ai più sconosciuta e remota del Kazakistan, il Mangystau. Il viaggio inizia dal capoluogo Akatu della remota provincia kazaka, toponimo che in kazako è traducibile con “montagna bianca”  per le bianche scogliere a strapiombo sul mar Caspio. Insomma un viaggio nelle zone più remote di quest’angolo dell’Asia Centrale.

Il filmato ci ha portato  prima nella depressione  di  Zhygylgan, un museo  di storia naturale  a cielo aperto dove sono preservati  fossili, impronte di animali estinti  un laghetto a forma di cuore.  Lungo il percorso ci hanno poi  portato a visitare sempre virtualmente, dei siti islamici  rupestri: Sultan-Epe, Shakpak Ata, Shopan Ata, antichi eremi di asceti musulmani rapiti dai silenzi e dagli spazi infiniti di questa misteriosa regione. E la notte qui nel cuore dell’Asia deve essere spettacolare, come dalle foto viste, e ci porta alla memoria il “Canto notturno” di Leopardi da lui scritto dopo aver letto  un articolo nel 1826,  dove si descriveva l’abitudine dei pastori nomadi kirghisi di intonare malinconici canti mentre contemplavano la Luna e la volta stellata. 

Proseguendo  abbiamo ammirato le immagini della spettacolare  “Valle delle Sfere”, cosparsa di centinaia di gigantesche palle di pietra, alcune delle quali con un  diametro superiore ai 2 metri.  Abbiamo visto nel filmato fotografico il  suggestivo lago salato di Tuzbair fino a giungere ai pinnacoli rocciosi della maestosa Valle di Bozhira, detta la “Monument Valley dell’AsiaCentrale”, giungendo infine all’impronunciabile e sconosciuto luogo anche alla maggior parte dei kazaki,   Kyzylkup, luogo che ha  caratteristica del paesaggio composto da strati sedimentari di colorazione bianco e rosa, che fanno somigliare questa formazione montuosa ad un tiramisù! Citando Bruce Chatwin: “Il viaggio non soltanto allarga la mente: le dà forma”, e nei che lo abbiamo visto anche solo virtualmente senza assaporare odori e emozione abbiamo arricchito un poco il nostro animo.

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