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Settimo Torinese

Un area verde per ricordare le vittime dello stadio Heysel

Ospite Gianluca Pessotto, ex calciatore Juventus, con i settimesi reduci da quella trasferta

Un  giardino per non dimenticare

In foto, Alcuni momenti dell’inaugurazione: l’assessore Luca Rivoira è anche il presidente dello Juventus Club di Settimo (foto Tancredi Pistamiglio)

Un giardino per non dimenticare.

Lunedì 29 maggio è stato intitolato il giardino in via Fosse Ardeatine, angolo con via Guarini, alle vittime dell’Heysel.

Era il 29 maggio del 1985, finale della Coppa Campioni tra Juventus e Liverpool, stadio Heysel di Bruxelles, e prima dell’inizio della partita ci fu un evento che stravolgerà la vita di tantissime persone. Trentanove le vittime, di cui trentadue italiane, e più di seicento feriti. Prima del fischio iniziale della partita, alcuni divisori dei settori dello stadio cedettero per la pressione della tifoseria inglese e accade quello che nessuno si sarebbe mai augurato: una strage.

“L’intitolazione di questo giardino è importante- ha detto Luca Rivoira, assessore al Comune di Settimo e presidente del Juventus Club Settimo Torinese, -perché qui non si tratta di appartenere a una tifoseria o a un’altra, ma si parla di persone che hanno perso la vita, non per una partita di calcio, ma per la violenza e per le strutture di uno stadio non adeguate. Con questa intitolazione del giardino di via Fosse Ardeatine vogliamo ricordare non solo le vittime dello stadio Heysel di Bruxelles, ma tutte quelle che hanno perso la vita perché volevano vedere solo una partita di calcio, per divertirsi. Le morti non si devono strumentalizzare, le morti devono unire nel dolore e nel ricordo”.

All’intitolazione erano presenti anche alcuni superstiti di quel tragico 29 maggio, come Nereo Ferlat, dell’Associazione Famiglie Heysel, che era nella curva Z dello stadio Heysel di Bruxelles, la curva maledetta, e come ha detto Nereo: “La memoria è importante e noi non dobbiamo dimenticare. Si deve cercare che queste situazioni non avvengano più, e ciò lo si può fare anche attraverso il ricordo”.

C’era anche Gianluca Pessotto, per molti anni portabandiera della Juventus, che ha sottolineato come sia importante l’intitolazione di un’area verde alle vittime dell’Heysel perché: “Chi verrà qui leggerà la targa e la strage sarà ricordata. La memoria è lo strumento più importante che abbiamo per non ripetere più gli errori del passato”.

Hanno partecipato anche altri testimoni alla strage come Alfredo Medugno, Umberto Peterlongo, Daniela Bertotto, Andrea Lorentini, presidente Associazione Familiari delle Vittime Heysel e figlio del dott. Roberto Lorentini vittima dell’Heysel.

Domenico Costantino, membro del Juventus Club Settimo Torinese, ha letto tutti trentanove nomi degli angeli del 29 maggio 1985.

Erano inoltre presenti Giancarlo Brino, vice sindaco di Settimo, Alberto Avetta, consigliere regionale del Piemonte, Dario Chiefa, presidente della Consulta di Solidarietà, Mauro Sarti della Commissione Toponomastica, e moltissimi consiglieri comunali di Settimo.

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