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Settimo Torinese
22 Aprile 2023 - 15:19
Io me la ricordo com’era Settimo Torinese 40 anni fa. Andavo a scuola all’Istituto 8 marzo. Per niente bella da vivere con gli odori della Farmitalia che infestavano l’aria a tutte le ore del giorno, le macchine che scorrazzavano indisturbate nel centro storico, gli edifici degradati, le baby gang che imperversano in tutti i giardinetti, le strade rotte e, se volete…., continuo. Solo una cosa a noi, giovanissimi piaceva di questa città ed era “La Standa”. Quando si “tagliava” dalle lezioni si andava lì a fare un giro.
Per il resto, Dio ce ne scampi. Ovunque, in provincia di Torino, era considerata una città dormitorio e un tantino malavitosa. Ricordo ancora quei discorsi che si facevano nell’intervallo sulle cose da fare nel pomeriggio o la sera. Fuori da Settimo si usciva con gli amici a tutte le ore. Quelli di Settimo no. I genitori non glielo permettevano per paura della droga che ce n’era talmente tanta da far impallidire.
Da allora di strada ne è stata fatta un mucchio, ma leggere sui social che Settimo sia diventata “bella da vivere” con Elena Piastra mi sembra una cosa che davvero non sta né in cielo né in terra.
Al massimo se l’è ritrovata così. Il merito - e il merito per onestà intellettuale lo si deve dare a chi ce l’ha - è di Giovanni Ossola ed è di Aldo Corgiat. Di loro e di quella classe di amministratori pubblici che coraggiosamente - e anche, per carità, indebitandosi - con una lunga serie di investimenti, hanno trasformato la città in quello che è oggi.
Con i suoi parchi, con la biblioteca, con la Suoneria, con la caserma dei carabinieri, con il centro storico libero dalle macchine, con regole nuove, con la socialità, con tanto, tantissimo dibattito in consiglio comunale.
Perchè c’è stato un tempo in cui a Settimo tutti avevano il diritto di parola. Poi sono arrivati i social e pure quelli che usano i social per insultare fomentati da una classe di amministratori pubblici che i social li sa usare (fino a quando non si ritorceranno loro contro) toccando le corde giuste. “Ebbasta!” ci vien da dire.
Il dito lo puntiamo sull’ennesimo scontro tra chi dice di aver fatto e chi fa o tra chi non fa e chi non ha fatto, tra l’ex sindaco Aldo Corgiat e l’attuale Elena Piastra. Agli occhi di chi li legge, con un certo senso di impotenza, quel che appare è l’esagerato “ego” di entrambi, con una piccola differenza, lei ha il potere e lui l’ha avuto e non ce l’ha più. Tutto il resto fila più o meno.
La critica a chi amministra la cosa pubblica dovrebbe sempre essere sacrosanta anche quando fa male. Non funziona più se si mente sul proprio passato ancora più se entrambi sono la faccia della stessa medaglia. Corgiat ha amministrato la città per 10 anni dal 2004 al 2014, Piastra l’ha superato e sta seduta in Municipio, ininterrottamente dal 2011. Lo era nella giunta di Corgiat e poi con Fabrizio Puppo.
Riuscire a tracciare un confine tra le ultime tre, quattro, Amministrazioni comunali sarebbe impossibile. E delle due l’una: o Piastra ci sta dicendo che essere assessore e vicesindaco a Settimo significa non contare una cippa e questo varrebbe anche per chi sta oggi con lei, o le sue critiche ad un passato “condiviso” non possono essere accettate.
Facciamo una proposta, con l’obbiettivo della “Pace”. Un incontro pubblico tra due, che s’erano tanto amati e oggi non lo sono più. Scelgano il giorno, il luogo, lo spazio. Noi ci siamo!
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