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16 Marzo 2023 - 00:14
La cassetta di scambio libri, con i sacchi depositati anonimamente
Un’iniziativa tutta dedicata alla lettura e alla fiducia reciproca: è su queste basi che, nel verde della collina, è nata “la cassetta di scambio libri” di Bussolino, frazione di Gassino.
Gli ingredienti della ricetta sono semplici: una cassetta della frutta usata, qualche sacchettino di plastica e tanti, tanti libri. A dare il via all’idea è stata Elena Chinaglia, residente proprio a Bussolino e, tra le altre cose, anche ex assessora del comune di Gassino.

La cassetta di scambio libri a Bussolino
“Diciamo che è iniziato tutto durante il lockdown, il secondo, sarà stato ottobre o novembre 2020 - spiega - in giardino avevo dei cachi, che non amo particolarmente, e mi sono detta: che ci faccio? Per non buttarli avevo optato per “i cachi sospesi”: ho messo fuori casa una cassetta della frutta di modo che la gente potesse passare e prenderli. In pochi giorni, i cachi erano finiti”.
Sì, ma dalla frutta come si passa ai libri? Sembra, in sostanza, che l’idea dei cachi sospesi sia molto piaciuta ai gassinesi, e da qui si sarebbe generata interazione fra i cittadini.
“Mi sono chiesta, che cos’altro posso fare? - continua Chinaglia - la biblioteca era chiusa per via del Covid e a casa io ho una libreria molto folta: ho quindi pensato di mettere nella cassetta non più la frutta, ma i libri. È un’iniziativa simile a quella del bookcrossing (punto di raccolta comune dove ognuno lascia dei volumi che la gente può prendere e leggere, ndr), anche se qui molte volte i libri donati sono vecchi o su argomenti poco appetibili. Io ho cercato di mettere nella mia cassetta delle belle letture: romanzi, libri per ragazzi o bambini”.

Elena Chinaglia
E così, i vari volumi sono stati esposti a Bussolino: messi a bordo strada la mattina e ritirati la sera per non farli sgualcire, con tanto di cartello “visto che la biblioteca è chiusa, metto a disposizione libri per grandi e piccini. Leggeteli e riportateli qui. Un altro mondo è possibile, dipende da noi. Buona lettura”.
La gente, al tempo di zona rossa, gialla o verde, usciva per fare una passeggiata, sceglieva i volumi a piacimento, li teneva per un po’ e poi li riportava indietro.

La domanda sorge spontanea: ma non c’è nessuno che ha “rubato” qualcosa? “Beh, non ho tenuto lo schedario di quanti volumi ci fossero, ma tendenzialmente no. Addirittura una mattina mi sono svegliata e nel muretto di fronte a casa qualcuno, non so chi, mi aveva lasciato 4 borsoni pieni di libri da aggiungere alla cassetta - replica la gassinese - un messaggio che volevo lanciare è che anche altre persone avrebbero potuto fare una cosa simile, mettendo di fronte alle abitazioni dei loro punti con i libri, ma non l’ha fatto quasi nessuno”.
In realtà, l’idea un po’ ha attecchito: in piazza Annibale Ronco a Bussolino, infatti, una famiglia locale avrebbe creato un apposito punto di bookcrossing, con una cassetta colorata in cui ognuno può lasciare e prendere in prestito letture.
Una bella iniziativa per “socializzare” in modo alternativo durante la pandemia e anche educare indirettamente le persone al culto del “prendi-leggi-riporta indietro”. “Era un’idea che, allora, era molto piaciuta - conclude Chinaglia - adesso è un po’ di tempo che non metto più fuori dei libri, ma non escludo che con l’arrivo della bella stagione potrei ricominciare ad esporre la cassetta”.
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