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Unitre in ripresa, ma c’è un calo delle iscrizioni post-pandemia

“Adesso abbiamo 469 iscritti, ma siamo distanti dai picchi di 640 persone degli scorsi anni”

Over 60 intenti a studiare (immagine d'archivio)

Over 60 intenti a studiare (immagine d'archivio)

Sono attese entro febbraio le candidature per il rinnovo del Consiglio direttivo dell’Unitre. Tre le sedi coinvolte: Gassino, Sciolze, San Raffaele Cimena e Castiglione. L’attuale amministrazione cesserà l’operatività alla chiusura del bilancio, entro il 31 luglio di quest’anno. 

Per l’Unitre, dunque, si avvicina il tempo delle elezioni, che si svolgeranno dalla metà di aprile. Tra le figure che verranno elette, figurano il direttore dei corsi per la programmazione annuale delle lezioni e la tesoriera per il bilancio.

A tracciare un resoconto di quest’ultimo triennio è Leonardo Losito, che ha ricoperto il ruolo di presidente durante gli ultimi 9 anni: “scontato da dire, ma l’elemento fondamentale del periodo 2020-2023 è stata la pandemia. Ha influito negativamente sia sulle iscrizioni sia sugli incassi, soprattutto per l’impossibilità di sviluppare i programmi formativi in condizioni di normalità. Abbiamo fatto ricorso alla DAD (didattica a distanza) e non ci siamo mai fermati; abbiamo sempre sopperito al fatto che le lezioni non si potessero fare in presenza, seguendo le direttive ministeriali - spiega - quest’anno la situazione è migliorata, c’è stata una ripresa delle iscrizioni: con 469 iscritti attuali. Tuttavia, non siamo tornati ai valori di punta degli anni passati, quando avevamo raggiunto picchi di 640 persone. Al momento i docenti sono una 70ina, e altrettanti i corsi che portiamo avanti”.

Il palazzo, San Raffaele Cimena, che funge da sede dell'Unitre

Un mondo, quello dell’Unitre,  molto esteso in Italia: sono circa 450 le sedi con circa 80 mila iscritti e una platea molto ampia a cui rivolgersi, “da chi ha raggiunto la maggiore età, i 18 anni, fino praticamente all’infinito” ironizza Losito.

“I corsi più culturali si svolgono durante la giornata e quindi la partecipazione riguarda prevalentemente persone che hanno superato i 60 anni o i disoccupati. Le lezioni serali hanno invece prevalentemente natura ludica, come i balli occitani e di gruppo - afferma il presidente - i giovani dai 18 ai 40 anni occupano una fascia relativa, il 70% supera i 60 anni

Nel corso del triennio quasi concluso, l’Unitre si è iscritta al registro unico del terzo settore. “È un’iscrizione che offre la possibilità di diventare soggetti giuridici e aprire quindi una vera e propria partita IVA. Noi al momento non siamo ancora soggetti giuridici, viviamo delle quote associative e di eventuali contributi che possono arrivare da diversi enti, sia pubblici che privati - aggiunge Losito - il nostro fine è quello di chiudere il bilancio in pareggio, siamo un’associazione no profit. L’intento è quello di formare, aiutare ed educare. Anche nel resto d’Italia sono pochissime le Unitre che hanno scelto di diventare soggetti giuridici, proprio perché ci sono delle notevoli implicazioni a livello burocratico. La nostra è un’attività che riguarda anche il volontariato: negli anni passati, quando sono arrivati nel nostro comprensorio i migranti dall’Africa, ne abbiamo accolti addirittura una quarantina. Abbiamo istituito dei corsi ad hoc e progettato 8 percorsi di alfabetizzazione. Alcune persone hanno anche preso la licenza media inferiore con il nostro supporto, o si sono iscritti alla scuola pubblica, e sicuramente per noi questa è una soddisfazione”.

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