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“Non è antisemitismo, è denuncia di un genocidio”: la risposta di PaP Canavese e Comitato Palestina a Guido Rietti

Dopo le dichiarazioni del rappresentante della Comunità Ebraica di Ivrea, i due collettivi intervengono con una lunga lettera: “Non si può tacere di fronte a un genocidio. Le istituzioni chiedano scusa e abbiano il coraggio di esporre la bandiera palestinese”

“Non è antisemitismo, è denuncia di un genocidio”: la risposta di PaP Canavese e Comitato Palestina a Guido Rietti

Il ministro israeliano della Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir

Pubblichiamo di seguito il comunicato congiunto di Potere al Popolo Canavese e del Comitato Palestina Ivrea, che interviene dopo le dichiarazioni di Guido Rietti, rappresentante della Comunità Ebraica di Ivrea.
Gli autori della lettera intendono chiarire alcune posizioni, contestare affermazioni ritenute contraddittorie e proporre una riflessione sul tema dell’autodeterminazione dei popoli e sul conflitto israelo-palestinese.

***

Alla luce delle recenti dichiarazioni di Guido Rietti, rappresentante della Comunità Ebraica di Ivrea (che ricordiamo essere una specifica associazione parte dell’UCEI, non un modo generico di indicare la popolazione ebraica di Ivrea), sentiamo la necessità di esprimere il nostro pensiero e puntualizzare su alcune questioni.

Troviamo singolare la dichiarazione del signor Rietti che dice: “Le Comunità ebraiche propriamente dette non hanno la delega a prendere posizioni politiche, né la missione di entrare in dibattiti pubblici o privati. Non è quindi alle Comunità in quanto tali – noi siamo una sezione di quella di Torino – che va chiesto di partecipare a dibattiti aperti.”

Eppure Rietti, scrivendo in veste di rappresentante della Comunità Ebraica e a nome della stessa, negli ultimi due anni ha più volte preso posizioni politiche, incluso nella stessa dichiarazione citata, dove esprime la vicinanza “all’unico stato di Israele” e parla di guerra tra stati quando è oramai riconosciuto il massacro. Quali sono quindi esattamente le posizioni politiche che non è permesso esprimere alle Comunità Ebraiche?

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Il 18 novembre 2023, sulla Sentinella del Canavese, Rietti dichiara tendenziosa la manifestazione svoltasi in città in sostegno a Gaza, dicendo che la mattanza dei palestinesi “deve essere spiegata” (quindi in una certa misura giustificata) dai fatti avvenuti il 7 ottobre.

Vorremmo quindi ricordare che già il 3 dicembre 2023 il quotidiano israeliano Haaretz pubblicò un’inchiesta che smentisce gran parte della propaganda israeliana sull’attacco effettuato dalle Brigate Al Qassam e altre forze della resistenza palestinese il 7 ottobre contro le caserme militari delle città israeliane che circondano la Striscia di Gaza. La sintesi del rapporto afferma che l’attacco è stato accompagnato da numerosi crimini contro civili israeliani, ma anche che la versione ufficiale di Tel Aviv al riguardo “è stata caratterizzata da enormi esagerazioni, promosse da alti ufficiali militari e dai politici, compreso l’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu, di sua moglie e numerosi ministeri e dipartimenti governativi”.
Tra le testimonianze smentite dal rapporto ci sono quelle che parlavano del “ritrovamento di decine di corpi di bambini decapitati”. Una falsità.
Per sintesi, ci fermiamo qui.

Sempre Haaretz, a luglio 2024, ha dichiarato che il 7 ottobre 2023 è stata applicata la direttiva Annibale che, come il portavoce della Comunità Ebraica sezione Ivrea sicuramente sa, è un’operazione militare che ordina all’IDF di eliminare gli stessi cittadini israeliani pur di non farli prendere in ostaggio.

Quindi è dato certo che le vittime del 7 ottobre non siano state tutte colpite da Hamas.

Nonostante questo, il signor Rietti ha più volte ribadito la necessità di giustificare le azioni di Israele con gli eventi del 7 ottobre, come ha dichiarato l’8 febbraio 2024 su Varieventuali, e poi il 20 aprile 2024 e il 28 maggio 2025 su La Sentinella. Nella lettera di febbraio 2024 a Varieventuali, definisce anche i palestinesi “poco più che pedine” di “un vasto schieramento di dittature anti-occidentali”, richiedendo al giornale di rimuovere un articolo che parla di genocidio a Gaza.
Le Comunità Ebraiche hanno quindi la delega a richiedere la censura delle stampe locali?

Nell’articolo di maggio 2025, Rietti accusa anche di antisemitismo le persone che hanno partecipato al corteo tenutosi nelle vie del centro di Ivrea. A suo parere si erano pronunciati slogan pro Hamas.

Come se chiedere la libertà di un popolo, o la fine di un genocidio (perché di questo si tratta), significhi distruggerne un altro. Anche perché, fino a prova contraria, è Israele che dal 1948 sta distruggendo un popolo e non viceversa.

Per chi crede nel diritto internazionale e nell’autodeterminazione dei popoli, è importante riflettere sul diritto all’autodeterminazione di ogni popolo sulla propria terra, e sul perché questa considerazione manchi sempre quando si parla del popolo palestinese, mentre viene sempre riaffermata quando si ricorda la resistenza armata italiana o il diritto alla difesa violenta del popolo ucraino. Proprio questo razzismo è alla base dello sviluppo colonialista, imperialista e suprematista che ha costruito le società occidentali e quella israeliana.

Ricordiamo a tutti, sindaco e membri del consiglio comunale, che tale situazione non è colpa unicamente del governo Netanyahu.
Il problema è l’entità sionista, che va smantellata – come, tra l’altro, molti ebrei antisionisti chiedono da anni, inascoltati.
Invitiamo il sindaco Chiantore, insieme a tutti i sindaci che hanno partecipato alla manifestazione cittadina del 24 maggio, ad avere il coraggio di esporre la bandiera Palestinese sui rispettivi palazzi comunali, come vicinanza e fratellanza a tutto il popolo palestinese e non solo alla città di Beit Ummar (come già precedentemente richiesto dal nostro Comitato).

Bisogna avere il coraggio di dire che il sionismo sfrutta l’ebraismo per i propri scopi coloniali e nazionalisti.

Molti ebrei ripudiano Israele proprio perché per la religione ebraica sarà Dio a dar loro la terra promessa, e non nel modo in cui è stato costituito l’attuale Stato di Israele. Lo hanno ricordato proprio loro che in piazza, in questi due anni, erano al nostro fianco. Quindi quale antisemitismo?

I sionisti, che accusano spesso i musulmani di fanatismo religioso, si giustificano parlando di “diritto biblico”. Se non è fanatismo religioso questo, cosa lo è?

Rietti dovrebbe chiedere scusa.
E non solo lui, ma tutte le istituzioni politiche e rappresentanti politici (sindaci, assessori, consiglieri ecc.) che in questi due anni di manifestazioni ci hanno dato degli antisemiti mentre in diretta streaming vengono uccisi bambini, donne, uomini, sanitari e giornalisti innocenti.

Le istituzioni ci davano degli antisemiti mentre stringevano mani e facevano accordi con degli assassini.

Concludiamo dicendo:
molte persone leggendo queste riflessioni potranno soffrire di dissonanza cognitiva e storcere il naso provando un disagio inedito.
A queste persone diciamo: vi comprendiamo, ci siamo passate/i anche noi ed è un bene.
Non si può pensare di fermare un genocidio in diretta mondiale senza attraversare una fase di messa in discussione importante, che passa per lo scrollarsi di dosso gli affetti e convinzioni razziste e suprematiste che hanno nutrito e costituiscono gran parte della nostra educazione, sviluppo e riproduzione bianca, colonialista e privilegiata.

Come collettivo stiamo continuando le nostre azioni di protesta contro il genocidio e invitiamo la popolazione di Ivrea e dintorni a partecipare alle prossime iniziative!

Firmato PaP Canavese e Comitato Palestina Ivrea.

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Commenti all'articolo

  • Sovietico Eporediese

    29 Agosto 2025 - 13:43

    Semiti sono sia gli Ebrei che gli Arabi musulmani quindi dare al movimento di difesa del popolo Palestinese e comunque per la Pace di essere a stampo antisemitista è un controsenso. E comunque si è gli stessi che sono sempre stati dalla parte degli Ebrei che hanno subito l'Olocausto. Quindi sarebbe bello avere un minimo di ringraziamento e supporto e trovare soluzioni insieme .

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