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Se ne va l’ultimo panettiere del paese: eroe nei giorni del Covid

Come tutte le mattine stava facendo le consegne dopo una notte passata a fare il pane

Se ne va l’ultimo panettiere del paese: eroe nei giorni del Covid

Se n'è andato questa mattina l'ultimo panettiere di Rivara.

Lo ha fatto in modo tragico. Ha accostato il furgone, ha impugnato l'arma e ha fatto fuoco. Un gesto inspiegabile quello di  Alberto Milano, che questa mattina si è tolto la vita lungo la via che porta a Pertusio. 

Stava andando a consegnare del pane, come faceva tutte le mattine nei comuni della zona, dopo una notte passata ad impastare ed infornare. Al mattino, poi, lo distribuiva nelle varie rivendite del territorio mentre la moglie apriva il negozio di via Bartolomeo Grassa.

Alberto Milano in una foto di molti anni fa

Alberto Milano era rimasto uno degli ultimi panettieri di tutto il territorio. A Rivara era l'unico.

Aveva iniziato da ragazzo a fare questo mestiere. Poi, circa trent'anni fa, aveva aperto il suo negozio nel cuore di Rivara continuando a sfornare pane per mezzo Canavese.

"Fino ad un annetto fa ce n'erano tre di panettieri qui in paese - racconta il sindaco di Rivara Roberto Andriollo -, poi due sono andati in pensione e, a fare il pane, è rimasto solo Milano. Questa mattina quando mi hanno detto quello che era accaduto sono rimasto gelato. Non potevo crederci".

Il sindaco di Rivara Roberto Andriollo

Tutti in paese conoscevano bene Alberto. Carattere schietto e aperto. Sempre con la battuta pronta.

"L'ho visto l'ultima volta domenica mattina - racconta Andriollo -. Aveva preparato il rinfresco per le celebrazioni che abbiamo fatto per il 4 novembre. Da qualche tempo la domenica tenevano chiuso e gli avevo detto che poteva anche portarci tutto il sabato. Ma lui ci aveva tenuto a consegnare pizza e focacce appena sfornate. Alberto era fatto così. Ci teneva al suo paese e voleva dare sempre il meglio. Collaborare con lui era sempre un piacere".

El Panatè Milano è il negozio di via Bartolomeo Grasso

La tragedia è avvenuta questa mattina in aperta campagna e a dare l'allarme sono stati gli automobilisti che passavano di là vedendo quel furgone lasciato sul ciglio della carreggiata con la portiera spalancata.

La tragedia è avvenuta a Pertusio, in via Rivara

Ad intervenire sono stati i carabinieri di Cuorgné che, accanto al furgone, hanno trovato il cadavere senza vita. Dai primi accertamenti sembrerebbe che si sia sparato. 

Sconvolto dalla notizia anche il sindaco di Busano, Gianbattistino Chiono, che a Rivara ha il suo negozio: "La panetteria di Milano è a cento metri dalla mia oreficeria. Della sua morte l'ho saputo oggi tornando a casa. A Busano tutti mi chiedevano, ma io l'ho scoperto dalle loro domande. Sono rimasto di pietra. E' un gesto inspiegabile. Ha fatto il pane fino a questa mattina, poi l'ha consegnato. Stava finendo il giro. Cosa possa essere successo è davvero un mistero". 

Per approfondire leggi anche:Il sindaco di Busano  Gianbattistino Chiono

Sulle cause stanno indagando i carabinieri di Cuorgné.

A ricordarlo è anche il sindaco di Rocca Canavese, Alessandro Lajolo, suo amico: "In epoca Covid è stato tra le persone che ci hanno portato generi alimentari da donare a chi era in condizione di difficoltà - raccolta Lajolo -. Alberto era tra le fila di volontari ed eroi che hanno alleviato le sofferenze di chi più di tutti stava subendo gli effetti della pandemia".

Il sindaco di Rocca Canavese, Alessandro Lajolo

L'ultima volta si erano incontrati quest'estate: "Sì, in Regione - racconta Lajolo - eravamo insieme in un'ufficio per organizzare un evento a Rocca". 

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