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Ivrea

“Propaganda elettorale” in consiglio. Multe stradali per 2,4 milioni di euro!

Un ultimo, vivace, consiglio comunale

In consiglio comunale

Qualcuno poteva anche solo lontanamente immaginare che l’ultimo consiglio comunale dell’era Sertoli, convocato per discutere il conto consuntivo, non si sarebbe trasformato in un’appendice della campagna elettorale?

Sarebbe bastato dire alla vicesindaca Elisabetta Piccoli di stare a casa e far parlare al suo posto i tecnici. E invece no! Piccoli s’è presentata identica e uguale alle Piccoli di tutti i conti consuntivi e bilanci di previsione precedenti. Carica di numeri come un autoarticolato. Piena di parole come un dizionario Garzanti. Con tutte le sue imperfezioni, le ripetizioni e gli incomprensibili giri di parole a cui ci ha abituati in questi anni, con in più una manciata di slide. 

La vicesindaca Elisabetta Piccoli

Insomma, da attaccarsi alla flebo. Impossibile riuscire a starle dietro. Ed è stato di nuovo lo stesso film. I conti sono in ordine “grazie al lavoro svolto da me medesima”, ai sudori, al tempo tolto alla famiglia e alla sua azienda, alle notti insonni, alla fatica e alla sua proverbiale “intelligenza”.

In ogni caso il consuntivo chiude intorno ai 18 milioni di euro con un bel gruzzoletto a disposizione dell’Amministrazione comunale che verrà pari a quasi 2 milioni di euro. Un po’ qua e un po’ là le accuse alla passata amministrazione sulle mancate riscossioni dei tributi, sul patrimonio maltenuto e su una spesa che è alta perchè Ivrea dà servizi a tutto il circondario, agisce come capoluogo di provincia ma è una cittadina di 23 mila abitanti.

“Dal 2018 ad oggi - ha dichiarato tronfia come un pavone - il debito per abitante è passato da 620 a 510...”.

I numeri sono un po’ da prendere con la pinza ma dei 730 mila euro di mancati incassi Imu e Tari se se sarebbero recuperati circa 320, poco invece si è fatto con le multe  al codice della strada dato che l’incasso corrisponde a poco più di 200 mila euro su un totale che supera i due milioni e 400 mila euro. 

Sempre Piccoli, infine, ha decantato una per una le opere che verranno finanziate con il Pnrr, dalla risistemazione di Palazzo Giusiana, passando per il castello del Conte Verde, dall’asilo nido a sala cupole fino ai lavori alle case di proprietà comunale (circa 160) gestite dalla’Atc.

Bilanci gonfiati o sbagliati? Piccoli pisa pi’ curt

Maurizio Perinetti, capogruppo del Pd

Pane al pano e vino al vino, il capogruppo del Pd Maurizio Perinetti ha ricordato a Piccoli che quando erano loro a governare, con la spada di damocle del “patto di stabilità”, la città di Ivrea è finita nell’elenco dei 147 comuni più virtuosi di Italia. Un po’ come dirle “pisa pi’ curt”.

Per il resto le ha riconosciuto un’azione positiva nel recupero delle tasse e nella gestione dei residui ma le ha anche detto che “gran parte dei fondi per gli investimenti arrivano dal Pnrr del quale tutto il paese sta beneficiando...”.

Molto critico, invece, Perinetti sull’avanzo perchè è indubbio che un’amministrazione che non riesce a spendere non è una buona amministrazione

“O i bilanci di previsione erano gonfiati o sbagliati...” l’ha rimproverata.

Nello specifico quel che non ha capito è perchè l’Amministrazione comunale non abbia assunto del personale, considerando che stando alle regole avrebbe potuto spendere 6 milioni e 200 mila euro e ne ha spesi un po’ più di 5.

Con un po’ più di personale, peraltro, si sarebbe potuto anche pensare di riportare in Municipio il CUC (Centrale unica di committenza)  smantellata in questi cinque anni e che nel programma di tutti è tornata ad essere prioriritaria.

“Preoccupa la spesa per investimenti - ha stigmatizzato Perinetti - I 23 milioni per il momento sono solo scritti sulla carta. Questo Comune non è in grado di fare più di 4 milioni di investimenti all’anno. C’è un limite fisico. Non è che si possono aprire quattro cantieri contemporaneamente. Cosa facciamo? Chiudiamo la città?”.

E poi sull’Unesco (“Dopo 5 anni la montagna ha partorito un topolino, con uno striminzito visitor center”), sul mercato (“Sempre più asfittico, banchi desaparecidos, non ce ne sono più. Ci va ben altro che un’asfaltatura”), sull’ospedale (“Tante belle parole e poi non lo si è neppure indicato nel nuovo Prg”), sulla piscina (“Con un project financing si poteva avere una piscina nuova”), sul bocciodromo di San Bernardo (“C’era il progetto e pure i fondi”), sull’isolamento di Ivrea rispetto al territorio circostante  (“Ero presidente CCA e molti sindaci mi ripetevano questo ritornello:  Ivrea dov’è?”) su Ivrea Parcheggi (“A cosa serve una società che fa solo pagare la sosta?”)

E ncora sui soldi assegnati per “Ivrea capitale del libro” definita “occasione sprecata” nel coinvolgimento della città e delle scuole e, non in ultima, sui locali assegnati dall’Amministrazione comunale senza una logica a cominciare dall’ex Informagiovani ad un neonato Circolo degli ufficiali... il tutto a valle di alcune incongruenze come nel caso dell’Auser se è vero - e lo è - che si è fatto di tutto per fare arrabbiare gli attuali occupanti, o del Centro anziani di San Lorenzo chiuso per problemi personali di chi lo gestiva. 

“Sindaco - lo ha guardato diritto negli occhi Perinetti - ho qualcosa da dire anche sulle manifestazioni. Tutti gli anni con San Savino si arriva all’ultimo momento. E quest’anno? A chi è stato dato l’incarico? Peraltro stiamo ancora aspettando la riunione con le Componenti del Carnevale...”.

Ramanzina finale sulla fragilità politica di una maggioranza che, infatti, alle elezioni, si presenta divisa.

Sanzioni stradali pari a 2 milioni e 442 mila euro

Il consigliere comunale Francesco Comotto

Anche più critico il consigliere comunale Francesco Comotto. Ha definito “propaganda” la relazione della vicesindaca Elisabetta Piccoli e poi l’ha letteralmente investita con una lunga serie di errori, trovati qua e là nella delibera in approvazione.

“Ci sono numeri sbagliati - l’ha inforcata - Quelli dei revisori sono diversi dai vostri. Parlate del 2020 anzichè del 2022. A pagina 2, a pagina 10, a pagina 11 ... E’ legittimo approvare una delibera di questo tipo?”

Colpa del “copia e incolla? Della fretta? Boh...

“Non è tutto oro quel che luccica - ha aggiunto - Mi piacerebbe conoscere  quanto ci costa in consulenti il recupero dei mancati incassi...”.

Tra le tante storture quella sul al canone unico per la pubblicità stradale il cui costo è passato da 13 a 250 euro.

“Un aumento del 1900 per cento non s’era mai visto, neanche in piazza del Duomo a Milano...”.

E poi sui contributi della Fondazione Guelpa utilizzati per finanziare la cultura e passati in questi anni da 150 a 260 mila euro (“E la biblioteca continua ad allontanarsi sempre di più”), sul canone di Ivrea Parcheggi (“mai indicizzato”), sull’Hub culturale e sulla pista d’atletica (“lavori mai iniziati”) sulle certificazioni antincendio della biblioteca (“Dopo 10 anni i lavori riguardano solo il piano fuori terra... Se succede un incendio voglio vedere....”), sulla sistemazione del ponte XXV aprile (“stava crollando e non si è fatto nulla!”), sui 75 mila euro dati ai Pifferi per la risistemazione del Csstellazzo (“Erano un contributo e adesso sono stati inseriti nel piano investimenti”) sulle sanzioni stradali pari a 2 milioni e 442 mila euro.

“Non è che si può continuare a pensare di puntellare il bilancio facendo cassa così - ha rimproverato tutti - Si deve puntare sull’educazione stradale e trovare le soluzioni per obbligare gli automobilisti a rallentare...”

E non era ancora finita qui. Comotto ha infatti anche puntato il dito sui 103 mila euro spesi per l’acquisto di 10 container da riempire di documenti.

“In via cardinal Fietta avete demolito l’ex caserma di scherma - ha raccontato - C’era un campetto di basket e al suo posto ora c’è una colata di cemento per metterceli sopra. Una bruttura assurda. Con 150 mila euro non potevamo sistemare un capannone...”.

Ciliegina sulla torta:  il quartiere, con case in murature in cui accampano i nomadi. 

“Abbiamo scoperto che non è stato segnato nel nuovo Prg. Questa è un’omissione...”, ha denunciato

In finale l’invito all’assessore Cafarelli a stare con i piedi per terra.

“In questi cinque anni ci ha sfibrato con una serie di promesse mai mantenute. Di mattoni posati e cantieri aperti non ne abbiamo visto uno. Mancano 15 giorni alla fine del mandato e continua a parlare come se avesse davanti 5 anni. Dei lavori previsti con i fondi del Pnrr non ce n’è uno con gli appalti pronti a partire: l’unico è quello per Palazzo Giusiana. Smetterei di utilizzare questa storia dei 23 milioni di euro che sono tutti da dimostrare. La gente vuole sapere se la passerella ferroviaria mai collaudata è sicura. La situazione dell’altra passerella sulla Dora è disastrosa e ci andrebbe un intervento radicale...”.

Il miracolo impossibile dei fondi Pnrr

Iil consigliere comunale Massimo Fresc

Più sintetico il grillino Massimo Fresc. 

“In questi cinque anni di opere se ne sono viste poche - ha redarguito - Non siete riusciti ad abbattere l’Istituto Cena, nessun intervento sulla piscina  e il famoso Palazzetto dello sport che avevate nel programma si è trasformato in una delle tante promesse non mantenute...”.

Che poi secondo Fresc il problema è che manca personale all’ufficio tecnico aldilà dell’ottimismo sventolato dall’assessore Michele Cafarelli. 

“Sono preoccupato e spero di sbagliarmi. Non riesco a capire con che miracolo Ivrea riuscirà a concludere tutte le opere in programma grazie al Pnrr. Tutta Italia è in affanno, Ivrea no. Solo quattro assunzioni part-time. La prossima AC dovrà porsi il problema delle reali capacità degli uffici..”.

Fresc si è poi anche concentrato sulla gestione del sito Unesco e la deriva del  mercato cittadino che un tempo portava centinaia e centinaia di persone in città. Sulle non chiare direttive politiche ai cda delle aziende partecipate che gestiscono autonomamente risorse  dei cittadini. Sull’incapacità di fare rete per il nuovo ospedale e sull’inspiegabile rigidità dell’Amministrazione comunale con il nuovo Piano regolatore. Infine ha ricordato gli abusi edilizi alla Canottieri, la fine ingloriosa dello Sportello Stranieri, lo sfratto dell’Auser (“Con quali criteri a uno si trova una sede e a un altro lo si toglie”), i silenzi della Consulta sul commercio soverchiata dall’eccessivo spazio dato alle associazioni di categoria, il centro di San Lorenzo assegnato alle pantere, non in ultima le reti  comparse lungo le sponde del lago San Michele.

La consigliera comunale Gabriella Colosso

E se la consigliera Gabriella Colosso si è soffermata sulle voci di bilancio riferibili agli anziani, al disagio, alle politiche sociali e in generale alle povertà concludendo il suo intervento con un appello alla riapertura dello sportello stranieri e del  “portierato sociale” a Bellavista (“Era così difficile trovare 12 mila euro?), la vicesindaca Elisabetta Piccoli ha sostenuto, tra le altre cose, nella replica, che il Comune non si può permettere nuove assunzioni perchè la spesa corrente è troppo alta e poi gli stipendi vanno pagati.

Dal canto suo l’assessora Giorgia Povolo ha sgomberato il campo da qualsiasi elucubrazione sul Centro di San Lorenzo (“Non è stato affidato alle Pantere) e l’Assessore Michele Cafarelli ha dato qualche informazione sulla rete metallica spuntata come un fungo alla Polveriera sostenendo che il proprietario avrebbe preso questa decisione dopo alcuni atti vandalici e un principio di incendio. “Ci sarà una cessione gratuita dei terreni  - ha aggiunto - sia per il percorso sia per i parcheggi. I soldi che arriveranno potranno essere utilizzati solo per ciò che è di proprietà comunale, la ciclovia si farà in un secondo momento ma verrà progettata in questa fase...”.

L'assessore comunale Michele Cafarelli

L’ultima parola al sindaco, con qualche piccola battuta velenosa..

Sui lavori di sopraelevazione del tunnel ferroviario (“Abbiamo tentato di opporci a 1,3 km di elettrificazione della galleria, sarebbe stato inutile coinvolgere i sindaci dei dintorni, perchè ognuno pensa ai propri comuni...”.), sull’Unesco, rivolgendosi a Perinetti (“Non credo che la montagna abbia partorito un topolino. E’ probabile che tra non molto arriverà il secondo topolino con l’asilo nido e  ulteriore cibo per gli amici gatti del gattile che le sue amiche gli anno piazzato nel cortile..”), non in ultima sul grande lavoro portato avanti dagli assessori, dai consiglieri e da chi lavora nell’ente.

“Questi cinque anni - ha concluso - hanno consentito a Comotto di ricredersi sul Pd. Nei primi due anni era il vostro peggior nemico ed era quasi il nostro miglior alleato, poi evidentemente ha cambiato opinione. L’apertura mentale e intelligenza...”.

E poi ancora: “Sicuramente abbiamo avuto delle difficoltà interne. Riconoscete a chi vi parla di aver saputo tenere in piedi una maggioranza, nell’interesse dei cittadini e della città. Nessuno qui ha bisogno di questa poltrone. Può darsi che siamo arrivati al capolinea ma non ne sarei così sicuro. Magari al capolinea c’è un cartello con su scritto ripartite da qua...”.

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