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Borgofranco d'Ivrea

Un nuovo poliambulatorio per far fronte alla carenza di medici

Un barlume di speranza per avere più dottori a presidiare il territorio?

Medico di famiglia (immagine d'archivio)

Medico di famiglia (immagine d'archivio)

La carenza di medici di famiglia, nell’ultimo periodo, è diventata una topica del Piemonte e anche del Canavese, con lamentele diffuse e petizioni lanciate al fine di avere “qualche dottore in più”. 

Per quanto riguarda l’Asl TO4, i numeri non sono rassicuranti: i posti coperti dai medici sono 10, a fronte dei 47 necessari per essere al completo. 

La sede dell'asp TO4, distretto di Ivrea

Risale solo a una decina di giorni fa, non a caso, l’appello del sindaco di Borgofranco Fausto Francisca, che aveva evidenziato il rischio di rimanere senza medici in paese. La Dottoressa Barbiera (uno dei medici dei borgofranchesi, ndr) a metà dicembre ha spostato il suo studio, per avvicinarsi a casa, da Tavagnasco all’ambulatorio di Parella, in ambito Banchette - spiegava il Sindaco - molti cittadini rischiano di rimanere senza medico di famiglia. Per tanti mutuati il nuovo ambulatorio è troppo distante: avranno bisogno di trovare un nuovo dottore, ma tutti i medici della zona sono già sovraccarichi. Abbiamo anche contattato un dottore da Crescentino, ma non verrà mai qui perché è troppo distante”. 

Se la dirigenza dell’Asl ha rassicurato sul fatto che “non appena la Regione individuerà l’assegnatario tra i medici iscritti al Corso di Medicina Generale, conferiremo immediatamente l’incarico”, il problema per i cittadini persiste. 

Un’ipotetica soluzione, però, è arrivata tramite una delle ultime decisioni del parlamentino borgofranchese. Sembra che la giunta comunale, infatti, stia ultimando l’acquisto di un edificio, sito vicino al Municipio, che dovrebbe fungere da nuovo ambulatorio per visite, prelievi e controlli che non devono necessariamente essere fatti in ospedale. 

“A riguardo abbiamo già anche parlato con l’Asl: l’idea sarebbe quella di creare questo nuovo poliambulatorio per i medici di famiglia, una sorta di sede distaccata - spiega l’assessore alla Sanità e Servizi Sociali Milena Bordet - i medici che presidiano il territorio sono sempre meno: sempre più dottori sono anziani, vanno in pensione e ci sono pochi giovani pronti a sostituirli e che vogliano fare i medici di famiglia”. 

Milena Bordet, assessore a Sanità e Servizi Sociali a Borgofranco

L’edificio in questione è una vecchia casa tipica del Canavese e, prima di entrare in funzione, dovrebbe essere ristrutturata. Uno dei punti di forza dell’immobile, comunque, è il fatto di avere un balcone che corre attorno alla struttura, che permetterebbe l’accesso alle stanze (oltre che dall’ingresso principale) anche dall’esterno. “Parlando con i responsabili, abbiamo concordato sul fatto che questo sia un fatto molto positivo - commenta Bordet - non ci sarebbe un accumulo di gente all’interno e, in caso di bisogno, le persone potrebbero entrare da una porta e uscire da un’altra. Si pensi al Covid: avere due ingressi separati sarebbe importantissimo”. 

Con una delle ultime delibere di giunta, la maggioranza borgofranchese avrebbe approvato a metà della scorsa settimana le pratiche per l’acquisto dell’edificio, con 40mila euro accantonati per la prima tranche di pagamenti. 

Che questo poliambulatorio possa rappresentare una soluzione alla carenza di medici? Con più personale sul territorio e la possibilità di fare visite “vicino a casa”? É troppo presto per dirlo al momento, ma sembra che un barlume di speranza ci sia.

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