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IVREA. Da sempre CNA dà voce alle microimprese

IVREA. Da sempre CNA dà voce alle microimprese

IN FOTO Da sinistra Sara Frasson, Manuela Mathiou, Nicola Ziano, Patrizia Battisti, Anna Ceresa, Paola Mombelli

Nel 2021 CNA Torino, la Confederazione nazionale dell’Artigianato e della Piccola e media impresa della Città metropolitana di Torino, compie 75 anni: una lunga esperienza che ha permesso di affrontare anche il periodo, terribile per le imprese, della pandemia di Covid-19. Il territorio Eporediese è presidiato dalla Sede di Ivrea (con uno sportello a Cuorgnè), alla cui guida è stato da poco riconfermato Nicola Ziano.  Nicola Ziano, iscritto alla CNA dal 1985, è al suo terzo mandato ed è nella Presidenza di CNA Industria nazionale. Titolare dell’azienda Mesel, fondata nel 1984, con sede a Salassa, si occupa di meccanica di precisione. L’azienda opera nei settori del beverage e del packaging e in parte minore nell’automotive, dove realizza parti di trasmissioni per auto di alta gamma.  A Ziano chiediamo come ha gestito i mesi più duri della pandemia… “Il nostro settore nonostante l’emergenza Covid-19 ha potuto sempre rimanere operativo essendo legato all’impiantistica alimentare, ma la crisi ha colpito duro soprattutto la somministrazione e il turismo. Il 2021 non è solo l’anno dell’auspicata ripartenza dopo quindici mesi di rallentamento forzato della società e dell’economia, ma per CNA è anche l’anno del rinnovo dei vertici a livello locale e nazionale. E in tal senso non possiamo non sottolineare la riscoperta dell’importanza dell’Associazione di categoria che li ha supportati e informati in un periodo di grande difficoltà e di grande incertezza riconfermando, se mai ce ne fosse bisogno, l’importanza del ruolo dei corpi intermedi”.  La pandemia ha cambiato il modo di lavorare delle imprese?  “La pandemia ci ha fatto scoprire lo smart working e le video call che senza dubbio hanno dei risvolti positivi e continueranno a far parte dell’organizzazione del lavoro andando ad incidere anche sulla questione ambientale e sulla qualità della vita”.  Quale può essere il vantaggio delle microimprese locali nell’appartenenza alla CNA?  “Entrare in CNA significa non essere soli, pur lavorando da soli. L’Associazione è capace di fare cose utili e di incidere sulla realtà e in questo senso la CNA Torino è entrata a far parte fin dalla sua costituzione, nel 2019, dell’Agenzia di sviluppo del Canavese di cui fanno parte anche le amministrazioni comunali ed io sono responsabile per la promozione del marchio “Prodotto in Canavese” non solo legato ai prodotti enogastronomici, ma anche ai prodotti di artigianalità tipica canavesana, che è uno dei progetti in corso dell’Agenzia oltre a quelli legati alla digitalizzazione e al turismo. In particolare sulla digitalizzazione, tra gli obiettivi del Pnr, servono azioni concrete delle istituzioni locali per supportare la piccola impresa nella sua evoluzione tecnologica, anche con specifici progetti formativi e il nostro territorio, che vanta un indiscutibile know how in materia può fare da pilota”.  Qual è il prossimo appuntamento in programma? “La Mostra della Ceramica di Castellamonte, uno dei prodotti tipici canavesani, che quest’anno compie 60 anni e si svolgerà dal 21 agosto al 12 settembre. CNA, che da sempre sostiene la Mostra e che quest’anno ha istituito un premio Speciale dedicato alla memoria di Silvana Neri nell’ambito del concorso “Ceramics in Love”, sarà presente al piano terra del Martinetti, con “ Terre Nuove”, la Mostra del gioiello ceramico ideata da CNA Federmoda che quest’anno compie dieci anni. Silvana Neri, che ricordo con affetto per avermi proposto di diventare Presidente della Sede di Ivrea, è anche colei che ha indicato la via di come il prodotto stufa possa evolvere per una maggiore penetrazione del mercato e fruibilità da parte del grande pubblico”.  **** Patrizia Battisti, Responsabile della Sede territoriale CNA di Ivrea che conta oltre 700 iscritti ed è la seconda per numerosità nella Città metropolitana dopo Pinerolo, spiega infine come l’Associazione sia stata vicina alle imprese: “L’ufficio è rimasto sempre aperto, anche nei mesi di marzo, aprile e maggio 2020. Grazie alla presenza di personale a rotazione e al lavoro da remoto abbiamo continuato le nostre attività non abbiamo avuti ritardi, disservizi e nemmeno una diminuzione di qualità e quantità del servizio”.  A cambiare è stata la gestione delle comunicazioni, velocizzando un processo già in atto nell’epoca pre-pandemica: “In ufficio si veniva solo per urgenze e su appuntamento, si lavorava molto di più con le email, WhatsApp e telefono. È come se si fosse sbloccato qualcosa, è venuta meno una certa diffidenza verso la rete”. D’altra parte però prosegue Battisti: «Anche se il numero di soci CNA è rimasto stabile, abbiamo avuto delle cessazioni soprattutto di chi era già in difficoltà in epoca pre-Covid. Il settore più colpito resta quello della ristorazione, anche se chi ha fatto le consegne a domicilio e ha un prodotto di qualità ha registrato perdite inferiori e ora è pronto a ripartire, ma è indubbio che le abitudini di consumo sono cambiate e le si deve seguire. Non si è ancora tornati ai livelli del 2019. Sicuramente i meno qualificati sono ancora in difficoltà e devono colmare il gap per sopravvivere e la CNA può aiutarli”. 
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