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Lemie

Don Caccia, un parroco che si fece ricordare

La data della presentazione del libro è stata scelta con cura per onorare il centenario della nascita del sacerdote

Parroco (foto d'archivio)

Parroco (foto d'archivio)

Nel pomeriggio di sabato 22 giugno, il salone Polivalente di Lemie è stato teatro della presentazione del libro “Un parroco che si fece ricordare – Il mandato sacerdotale di Don Luigi Caccia a Lemie” di Danilo Balagna Dena, edito da Baima & Ronchetti.

L’idea per questo libro mi venne in mente nell’autunno del 2019,” ha raccontato Balagna, “dopo la presentazione di un volume basato sul diario di Don Pacotti, un parroco di Lemie di metà ‘800.

Ispirato dai dettagliati bollettini parrocchiali di Don Caccia, Balagna ha sentito il dovere di commemorare l’eredità del sacerdote. “Le sue cronache parrocchiali documentavano eventi importanti del territorio, proprio come fece Don Pacotti un secolo prima.”

La presentazione del libro

Collaborando con l’allora sindaco di Lemie, Giacomo Lisa, e storici locali, Balagna ha raccolto un vasto repertorio di materiali. “Ho consultato l’Archivio Arcivescovile per reperire documenti e ho anche ricevuto un aiuto significativo da Giovanni Caccia, nipote del sacerdote, per tracciare un quadro completo del servizio di Don Caccia,” ha spiegato.

Il libro, arricchito dai contributi di vari storici locali, esplora anche il mandato di Don Caccia in altre parrocchie della Val di Viù e la sua passione per il restauro artistico nelle chiese di Lemie. In particolare, il professor Gian Giorgio Massara ha fornito preziose informazioni sulle opere d’arte, sottolineando l’amicizia che lo legava a Don Caccia.

La data della presentazione è stata scelta con cura per onorare il centenario della nascita di Don Caccia, in concomitanza con l’annuale evento letterario del paese. “Abbiamo pubblicizzato l’evento ampiamente, desiderando celebrare la memoria di Don Caccia in questo giorno speciale,” ha affermato Balagna.

Il pubblico intervenuto

La partecipazione ha superato le aspettative, riflettendo l’impatto duraturo di Don Caccia. “La sua attenzione ai parrocchiani e ai bisogni della comunità ha lasciato un segno profondo, così come le sue meticolose registrazioni storiche,” ha dichiarato Balagna, attribuendo il successo dell’evento al ricordo affettuoso del sacerdote.

All’evento è intervenuto anche il Vescovo Ausiliare della Diocesi di Torino, Monsignor Alessandro Giraudo, che ha elogiato il ruolo significativo di Don Caccia nella piccola comunità. “La sua ordinazione nel 1947, insieme ad altri 41 sacerdoti, segnò un’epoca di forti vocazioni ecclesiastiche,” ha osservato il Vescovo, sottolineando il contrasto con i tempi attuali.

La prefazione e la postfazione del libro, curate da Caterina Calza e Alessandro Mella, hanno stimolato interessanti discussioni sulla vita di Don Caccia, garantendo un ritratto equilibrato del sacerdote come guida spirituale e come uomo.

Le vendite del libro, insieme alla ristampa di “Asterischi Lemiesi” del 2000, sono state ottime, con i proventi destinati al restauro del Santuario della Madonna degli Olmetti, un progetto caro a Don Caccia.

Balagna ha concluso: “È fondamentale preservare queste memorie, permettendo alle future generazioni di apprezzare tutto il bene realizzato da Don Caccia".

La copertina del libro

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