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L'Anpi cambia volto: dopo 13 anni, il presidente si fa da parte

Nell'assemblea di inizio febbraio Vinicio Milani ha annunciato la decisione di cedere il passo. Il timone nelle mani della vice presidente Maria Teresa Blatto

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Maria Teresa Blatto e Vinicio Milani nella redazione de La Voce

Cambio della guardia alla guida della sezione “Boris Bradac” dell’Anpi.  Dopo 13 anni, il presidente Vinicio Milani, 73 anni compiuti, s’è fatto da parte.

Nell’assemblea degli iscritti, tenutasi il 4 febbraio scorso, Milani ha annunciato la sua decisione. 

Una scelta per la verità nell’area: fin dal rinnovo del suo mandato, aveva fatto sapere che ci sarebbe stato un avvicendamento prima della scadenza del direttivo fissata al 2025.

La presidenza passa dunque di mano a Maria Teresa Blatto, classe 1949, coscritta di Milani e fino a qualche giorno fa vice presidente della sezione. 

Il nuovo direttivo dell’Anpi risulta dunque composto da, oltre a Blatto presidente, Annalisa De Col vice presidente, Luigi Costanzo segretario e i consiglieri Claudio Borio, Emiliano Dutto, Monica Ferrero, Lucia Gugliotta, Bruno Guidolin, Michele Racco, Pippo Rampulla, Massimiliano Tantillo, Paolo Vettori e lo stesso Milani, che rimane nel consiglio con il ruolo di economo.  

"Con questa decisione non abbandono la nave ma faccio un passo a lato per dare una mano alla neoeletta a continuare sulla linea condivisa con l’intero comitato sulla scia del documento finale del congresso nazionale di un anno fa - spiega Milani, in una lettera -.  Sono stati anni molto impegnativi, passando attraverso amministrazioni di centro destra e centro sinistra, alla guida di un movimento passato da 64 iscritti a 154 e numerose sfide e iniziative nel nome dell'antifascismo e della memoria. Il referendum costituzionale del 2016 divise l’opinione pubblica e la politica, ma non la nostra sezione e i numeri dei tesserati sono rimasti gli stessi, grazie anche ad un direttivo coeso e ai molti iscritti motivati”. 

Vinicio Milani presidente Anpi

Non faccio ringraziamenti personali, ma desidero ringraziare tutte e tutti, di cuore, per il sostegno materiale e morale ricevuto - prosegue -. Tutte le iniziative intraprese ne sono la testimonianza: talmente tante e direi anche di qualità.
Tengo a ricordare, la collaborazione con Libera, con le Acli, con il Centro Paolo Otelli, con gli amministratori locali, con l’Unitre (vedi le pubblicazioni sulla Carta di Chivasso e sulla Liberazione dei Chivasso e del Chivassese) e con coloro che hanno dato la loro disponibilità a relazionarsi e condividere le nostre iniziative.  Abbiamo promosso molti incontri nelle scuole che hanno dato riscontri decisamente positivi. Abbiamo parlato di Europa, promosso conferenze di storia e federalismo, abbiamo permesso la visita ai luoghi della memoria, al Parlamento Europeo a Bruxelles, e proprio grazie a questa costante e avvalorante attività abbiamo stretto numerosi nuovi rapporti e nuove amicizie, frutto della passione per i nostri temi: antifascismo, politica, società”. 

In questo percorso abbiamo incontrato la pandemia e ne siamo venuti fuori, quasi, ma sono addolorato, come tanti per le bombe e per le vittime che l’invasione dell’Ucraina continua a produrre - continua ancora Milani -. Siamo davanti alle miserie della guerra, a una sconcertante campagna d’informazione mista di fake news e con una conseguente militarizzazione del dibattito pubblico. Ringrazio l’Anpi nazionale e quei comitati provinciali che in tutti questi mesi si sono prodigati con iniziative per la pace, l’Anpi è un’associazione plurale in cui, per nostra fortuna, ci possono essere anche opinioni diverse ma quando è ora sanno essere uniti. Si chiama democrazia e ne sono orgoglioso. Tornando al nostro quotidiano chivassese, bisogna dire che c’è ancora tanto da fare e sebbene la nostra generazione stia per diventare del tutto orfana dei protagonisti della Resistenza, spetta a tutte e tutti farci carico di questa eredità”. 

Nell’ultima assemblea abbiamo lavorato per coinvolgere sempre più gli iscritti a entrare nel nostro comitato per dare nuova linfa e un futuro alla nostra associazione - conclude l’ormai ex presidente -. Penso, e spero, che il mio operato sia stato caratterizzato soprattutto dal dialogo e dalla sintesi, tanto interna quanto con ogni realtà antifascista. Reputo si debba proseguire lungo questa strada, comunicando a gran voce la trasversalità dei partigiani e dei valori della Resistenza: quindi dell’ANPI stessa”.

Maria Teresa Blatto, montuese di nascita, cresciuta a Castelrosso dove è tornata dopo un’assenza di più di trent’anni, ha lavorato per trentotto anni presso Poste Italiane.

Raggiunta l’età della pensione ha impiegato la sua esperienza prestando attività di volontariato presso un’associazione di Torino che si occupa delle famiglie delle persone con disabilità intellettive. 

Da quando, nel 2013 - dice la neo presidente Anpi - ho seguito sempre con interesse le attività e gli eventi che coinvolgono la città. Ho ricoperto il ruolo di presidente durante l’ultima Consulta comunale per la Legalità”. 

Nel corso della mia vita - conclude Maria Teresa Blatto - ho sempre accettato le novità e le sfide: per una crescita coerente con i miei valori, non poteva quindi mancare l’adesione agli ideali fondanti dell’Anpi”.

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