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"Se vuoi governare la città non fai volontariato ma l'assessore!"

Infervora lo scontro sui social tra l'assessore dalle "mille deleghe" Fabrizio Debernardi e l'ex segretario cittadino di SEL (oggi SI), Marco Riva Cambrino

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Su FB continua ad infervorare la polemica sui 4.100 euro erogati dal Comune di Chivasso al CAV e non solo...  

Continua ad infervorare la polemica sui 4.100 euro erogati dal Comune di Chivasso al CAV (Centro di Aiuto alla Vita) e non solo...  Fabrizio Debernardi, l’assessore dalle “mille deleghe”, su FB replica alla dichiarazione rilasciata la settimana scorsa da Marco Riva Cambrino, ex segretario della sezione chivassese di Sinistra Ecologia Libertà (oggi Sinistra Italiana).

Nell’intervista - da noi pubblicata il 17 gennaio scorso - Riva Cambrino aveva affermato che “la sedicente giunta di centro-sinistra è incapace di produrre politiche sociali” e si dichiarava scioccato per “l’incapacità progettuale e l’assenza di visione Politica dei nostri amministratori”. Ed ecco che, in data 23 gennaio, l’ex segretario ha condiviso infine l’articolo sulla sua bacheca di FB con il seguente commento: “Quando alla Politica e all'Amministrazione di una città si sostituisce la ricerca spasmodica e scomposta del consenso: mi ricordano le scarpe spaiate del comandante Achille Lauro”.

Un’affermazione che sembrerebbe aver toccato sul vivo Debernardi, il quale replica prontamente: “Caro Marco, le scarpe saranno pur spaiate, ma i 59 bimbi, quasi tutti stranieri e indigenti, il 29 dicembre hanno ottenuto poco più di 65 euro cadauno (è quanto elargito dal Comune ad ogni singolo bambino del CAV – nella fascia inclusa tra gli 0 ed i 3 anni di età - nel corso del 2023, ndr.) […]”. “Non propriamente una fortuna, ma meglio di niente”, continua a scrivere l’assessore che subito dopo puntualizza: “Pur non condividendo per nulla la finalità del movimento per la vita, mi sono assunto la responsabilità di votare a favore di questo contributo che va al centro aiuto alla vita con precisi paletti di spesa. Ho anteposto la concretezza e la conoscenza del territorio alle ideologie. Meglio essere criticati per questo gesto piuttosto che avere il rimorso di non aver fatto nulla per questi 59 bimbi già vivi e tra noi”.  

Paragrafando le parole di Debernardi, l’assessore dichiara di non condividere la filosofia del CAV ma vota affinché possa portare avanti la stessa filosofia che lui stesso non condivide… Sembrerebbe proprio una contraddizione o, forse – vien da pensare – si potrebbe trattare di un avanzo in cassa sulle politiche sociali 2022, soldi che non sapevano come spendere… ma questo lo appureremo a breve. Che Riva Cambrino sia riuscito a centrare il problema e Chivasso manchi realmente di politiche sociali?
 
L’ex segretario per suo conto non manca di controbattere alle argomentazioni addotte dall’assessore provando a spiegare che “la critica non è sui 65 euro ma sull'assenza di Politiche Sociali vere, da oltre cinque anni, per affrontare e tentare di risolvere gli stati di necessità e le fragilità. Un asilo nido a prezzi ed orari accessibili consentirebbe alle madri ed ai padri di avere un lavoro ed essere liberi dalla necessità , come dice la Costituzione repubblicana”. In pratica Riva Cambrino fa rilevare l’ovvio: “Se vuoi occuparti di 59 bambini, fai volontariato. Se vuoi occuparti di tutti i bambini di una comunità in difficoltà -  fai l'amministratore”.


 
A questo punto l’assessore incalza con un’affermazione che parrebbe essere stata formulata ‘di pancia’: “In un mio mondo ideale nel quale la politica prevale sull'economia mi piacerebbe molto esprimere politiche sociali all'avanguardia, diciamo che ora mi manca qualche elemento per raggiungere questo risultato. Nel frattempo cerchiamo di far quadrare il "pranzo con la cena" e ti assicuro che è sempre più difficile”.


 
“Quando non si riesce a mettere insieme il pranzo con la cena, il buon genitore (1 o 2) non spende 80 mila euro per la filodiffusione” fa notare Riva Cambrino, subito pressato da Debernardi che posta: “Mi spiace contraddirti anche su questo tema. Quelli non sono fondi comunali ma un contributo esterno”.

A questo punto andiamo a controllare e scopriamo che “i soldi in questione provengono dai fondi previsti dalla legge regionale 28/99 che il Bennet ha dovuto versare al comune di Chivasso al momento dell'apertura dell'ipermercato, fondi che dovevano essere spesi a sostegno del commercio di vicinato visto il nuovo insediamento, entrati nelle casse comunali nel 2018 atti a mitigare l'impatto del nuovo centro commerciale...”, ha spiegato Claudia Buo, attuale consigliera di minoranza ma con un passato politico non indifferente. La ricordiamo in qualità di assessora al Commercio con la giunta Ciuffreda, come candidata sindaco nel 2022 e consigliera di maggioranza nelle prima amministrazione Castello – carica rivestita fino al momento del coinvolgimento del primo cittadino di Chivasso nelle intercettazioni telefoniche condotte durante l’inchiesta Platinum. In quel frangente Claudia Buo, capogruppo consiliare di LiberaMente, era uscita dalla maggioranza e non aveva più appoggiato l’amministrazione guidata da Claudio Castello.

Tornando al botta e risposta, Riva Cambrino, in merito all’ultima affermazione di Debernardi commenta: “Ritengo che se non si mette insieme il pranzo con la cena, allora bisogna fare qualche sacrificio e rinunciare temporaneamente agli aumenti, riferendosi agli aumenti di stipendio a cui la giunta non ha voluto rinunciare, per un ammontare di circa 80.000 euro... Con la logica che lo contraddistingue, l’ex segretario ha inoltre esortato l’assessore a “non scadere con frasi fatte e populiste, altrimenti potrei dire che la giunta Castello ritiene di aver sconfitto la povertà infantile con 70 euro annui e sarebbe potuta uscire sul balcone - prima di Abbà e Bela Tolera - a festeggiare, ma non lo farò perché ritengo che quando mancano gli argomenti politici si inizia ad andare sul personale cercando di delegittimare l'interlocutore”.
 
Sentito sul confronto-scontro, Marco Riva Cambrino ha rimarcato: “L’assessore sembrerebbe essere incapace di sostenere una dialettica politica e scade nella banalità delle frasi fatte tendenti al populismo. In pratica– ha continuato l’ex segretario - difende l'indifendibile attribuendo pensieri non miei e cercando di screditare perché sembrerebbe non avere argomenti politici con cui confrontarsi”.
 
Una cosa è certa, Debernardi non ha fatto un gran figurone tentando – come ha sottolineato lo stesso Riva Cambrino - di delegittimare il suo interlocutore, ma è oramai noto che l’assessore non è nuovo a questo modus operandi.  L’ultima infelice boutade risale di fatto alla nevicata di dicembre quando l’assessore del Comune di Chivasso s’è messo a "trollare" i suoi concittadini che su Facebook si lamentavano delle pessime condizioni delle strade postando: “Vuole il conteggio dei quintali di sale che da una settimana spargiamo?”. "E mettere le gomme invernali?". 
 
Tornando ad oggi, il motivo per cui l’assessore Debernardi si sia sentito in dovere di controbattere ai commenti riportati da Riva Cambrino ed esporsi in nome dell’intera giunta comunale – incluso l’assessore alle politiche sociali - risulta alquanto strano. Ci è forse sfuggito qualcosa? Che l’assessore – in realtà – sia diventato il media manager della giunta? A tale proposito, sempre rivolgendosi a Debernardi, l’ex segretario ha commentato: “La voce degli altri membri della giunta è praticamente inesistente e gli altri si limitano alla propaganda…”, per poi concludere con una certa sprizzante ironia:  “E’ buffo pensare che, nel mentre la giunta Castello cercava di “far quadrare il pranzo con la cena” contemporaneamente sciabolava bottiglie di dom Perignon innanzi al maxischermo di Piazza della “Carta di Chivasso (ex Piazza d’Armi, ndr.) con i fan di Pecco Bagnaia”.
 
Parlando di cifre, sempre Claudia Buo fa sapere che “per la gara finale del mondiale MotoGP l’amministrazione comunale ha speso 10.000 euro più 20.000 euro per la festa e 88.633 euro sono l'aumento dell’indennità amministratori 2023, come si evince dalla determina dirigenziale 284/2022”. L’ex assessora, intervenuta anche lei nel ‘dibattito animato’ che ha suscitato il post oggetto dell’articolo, a sostegno di quanto espresso da Marco Riva Cambrino, conclude infine facendo notare che, in merito allo stipendio a cui la giunta non ha voluto rinunciare, proprio lo stesso Fabrizio Debernardi, nel lontano 2012, sempre su FB riferendosi a Libero Ciuffreda commentava con orgoglio: “Il nostro candidato a sindaco […] questa mattina in conferenza stampa ha annunciato la sua intenzione di rinunciare alla sua indennità di sindaco”, cosa che Ciuffreda allora fece, a differenza di quelli che oggi governano la città. L’ennesima contraddizione di Debernardi? Ai lettori l'ardua sentenza.

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