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BRUXELLES. Regioni: primo ok Pe a Eusalp; Bresso(Pd), "serve piano Juncker"

BRUXELLES. Regioni: primo ok Pe a Eusalp; Bresso(Pd), "serve piano Juncker"

Mercedes Bresso

"Nella relazione alla quale sto lavorando chiediamo anche che si predisponga una sorta di 'Piano Juncker' per la macroregione alpina che riesca ad attrarre investimenti sul territorio. Fino ad ora si è parlato, adesso bisogna cominciare a trasformare le parole in realtà". Lo ha detto l'eurodeputata Mercedes Bresso (Pd) commentando l'approvazione avvenuta oggi in commissione Ambiente del primo parere sulla strategia per la macroregione alpina, i cui spunti confluiranno nella relazione di cui lei stessa è relatrice e che sarà votata probabilmente durante la plenaria di settembre.

"All'inizio - ha aggiunto - queste strategie sono state un po' osteggiate perché nascevano da iniziative degli stati, ma in questo caso parliamo di una strategia nata dal basso grazie alle stesse regioni che ne fanno parte. È importante che l'Ue si impadronisca di queste strategie, perché sono il vero modo per poter costruire l'Europa".

"E' importante avere delle politiche territoriali comuni - ha proseguito Bresso - le opportunità di sviluppo o i problemi riguardano spesso stati confinanti, come l'Italia e la Svizzera o l'Austria. Lo dimostrano purtroppo i fatti di queste ultime settimane al Brennero". Le parole d'ordine sono quindi lotta al cambiamento climatico, potenziamento dei trasporti, maggiore connettività, economia circolare, rinnovabili, turismo e innovazione. 

"Oggi abbiamo bloccato l'ennesimo tentativo del partito del no, che è costato e costa all'Italia perdite enormi in termini di PIL, di sviluppo e di posti di lavoro". Così Elisabetta Gardini, capogruppo di Forza Italia al Parlamento europeo, commenta il voto di questa mattina in commissione Ambiente (ENVI) sulla strategia dell'Ue per la regione alpina.

La commissione ENVI (di cui Gardini è membro) ha approvato il testo finale del parere quasi all'unanimità ma ha respinto a larga maggioranza due emendamenti, uno presentato dal Movimento 5 Stelle e uno dal gruppo dei Verdi, che mettevano in discussione la realizzazione della tratta ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione.

"Si è calcolato che i mezzi e le scorte al personale, che difendono da anni il cantiere come si fa nelle le zone di guerra, sono costati alle tasche dei contribuenti circa 400 milioni di euro - continua l'europarlamentare Gardini - e questo è solo un capitolo della lunga lista di danni e sprechi che provoca questa cultura del no e della decrescita felice. Non possiamo più tollerarlo, si tratta di un'opera cruciale per l'intera economia italiana che solo grazie alla logistica permetterebbe di ottenere tra i 20mila e i 40mila posti di lavoro". 

Un nuovo passo avanti verso l'effettiva messa in opera della macroregione alpina è stato compiuto oggi a Bruxelles. La commissione Ambiente del Parlamento europeo ha approvato con un solo voto contrario il suo parere sulla strategia per la regione alpina, che comprende 48 regioni di 7 Stati (Austria, Italia, Francia, Germania, Slovenia, Leichtenstein e Svizzera).

E' il primo parere ad essere stato approvato su quattro redatti da altrettante commissioni parlamentari, che andranno poi a confluire nella relazione finale di cui è responsabile la commissione Sviluppo regionale e che avrà il compito di sottomettere il testo al voto della Plenaria. "Con il nostro parere vogliamo sottolineare la trasversalità che hanno le politiche su economia, trasporti o economia circolare. Il rispetto dell'ambiente deve esserne la base" commenta Renata Briano (Pd-S&D), relatrice del parere approvato oggi.

"Allo stesso tempo abbiamo cercato di differenziare i territori della macroregione, che comprende zone molto urbanizzate ma anche piccoli comuni - continua Briano - puntando molto sull'importanza del mantenere un presidio socio-economico nelle zone montuose perché questo ha grandi vantaggi ambientali anche a valle, ad esempio nella lotta al dissesto idrogeologico.

Il testo sottolinea la stretta relazione che esiste fra la pianura e la montagna, nonostante la politica si concentri spesso solo sulle aree più popolose, dimenticando i piccoli centri e la loro importanza".

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