L'industria automobilistica e' tornata, mostrando come ''l'America puo' fare qualunque cosa''. Barack Obama celebra il successo dell'auto americana, sull'orlo del collasso nel 2009 e ora tornata a brillare, con vendite che dopo essere scese ''sette anni fa ai minimi degli ultimi 27 anni sono volate nel 2015 ai massimi storici''. Un successo che il presidente Usa celebra visitando al Salone dell'Auto di Detroit per vedere ''di prima mano'' la ripresa. Il caso Volkswagen e lo scandalo delle emissioni diesel sono uno dei temi centrale dell'appuntamento di Detroit, che si apre lunedi'. I vertici della casa automobilistica tedesca tenteranno di limitare i danni e rassicurare sui rimedi e sul cambio di cultura in atto. Poi il volo a Washington per incontrare le autorita' americane, che hanno fatto causa a Volkswagen, accusandola anche di non ostacolare le indagini non fornendo documenti. Al centro del Salone anche le alleanze, tema centrale per Fca nonostante la frenata dell'amministratore delegato, Sergio Marchionne. ''La ricerca di un partner non si chiudera' quest'anno, anche se quest'anno daremo grandissima attenzione a questo tema'' ha detto Marchionne nei giorni scorsi, sottolineando che il consolidamento deve ''procedere in modo concordato, senza atti ostili che per essere smaltiti richiedono anni. Dobbiamo gestire il cambiamento quando avverra', la tempistica e' incerta ma e' inevitabile''. Nessun altro caffe' con l'amministratore delegato di General Motors, Mary Barra, ha aggiunto Marchionne riferendosi all'approccio di Fca per una possibile alleanza. Il Salone dell'Auto si presenta quest'anno 'blindato', con misure di sicurezza rafforzate dopo gli attacchi a San Bernardino. Il sindaco di Detroit, Mike Duggan, rassicura: ''Siamo coordinati con il governo. Non ci sono indicazioni di minacce terroristiche''. Visitando gli stand, per i quali le case automobilistiche hanno investito 200 milioni di dollari, Duggan plaude alla ripresa del settore che e' un bene per la citta', emersa dalla bancarotta. A rendere omaggio all'auto e alla sua capitale e' Obama, che il 20 gennaio visitera' il Salone, divenendo il terzo presidente americano a farlo dopo Bill Clinton e Dwight Eisenhower. ''L'America deve essere orgogliosa di quello che la nostra industria icona ha fatto'' afferma Obama. ''Sette anni fa era sull'orlo del collasso. Mi sono rifiutato di girare le spalle ai lavoratori americani. Ho scommesso su di loro. Lo rifarei'' mette in evidenza Obama riferendosi al piano di salvataggio, che ''non era popolare. I critici lo hanno definito una 'strada verso il socialismo. Ma per le decisioni che abbiamo assunto, l'industria dell'auto e' tornata''. Un progresso che mostra quanto fatto dall'''America negli ultimi sette anni. Le imprese hanno creato 14 milioni di posti di lavoro. Abbiamo fatto investimenti storici nell'energia pulita. Abbiamo portato 17 milioni di americani nel sistema sanitario''.
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