Fiat Chrysler Automobiles archivia il primo trimestre 2015 con un utile netto pari a 92 milioni di euro a fronte della perdita di 173 milioni di euro dell'analogo periodo 2014, realizza un risultato positivo in Europa e conferma i target indicati per quest'anno. Da Pernambuco, in Brasile, dove ha appena inaugurato la fabbrica Jeep, l'amministratore delegato Sergio Marchionne ribadisce che l'Ipo del 10% di Ferrari sarà nel terzo trimestre 2015 e insiste sulla necessità di un taglio dei costi dell'industria automobilistica mondiale. "Potrei parlare anche con Apple o Google", spiega, se questo appello non sarà raccolto dalle industrie del settore. A Piazza Affari il titolo Fca è maglia nera del listino: dopo una sospensione per eccesso di ribasso in fase di chiusura, chiude in calo del 4,65% a 14,15 euro. Le maggiori case automobilistiche - sottolinea Marchionne nella conference call durata due ore e mezza, con gli analisti finanziari - spendono più di 100 miliardi di euro all'anno in costi di capitale: una cifra "insostenibile" e per questo bisogna trovare modelli di business alternativi. "Siamo impegnati in una incredibile battaglie per la sopravvivenza. Ogni settimana due miliardi di euro vanno fuori dalla finestra in costi di capitale", spiega. Marchionne ha un diverbio acceso con l'analista Max Warburton di Sanford & Bernstein che gli chiede se non sarebbe stato meglio fare il consolidamento nel 2008-2009, con Chrysler unita a General Motors. Al tema il manager di Fca dedica molte delle slide in cui vengono presentati i conti, con il titolo "Confessioni di un drogato del capitale". L'obiettivo - si legge - e' fare chiarezza. Non si tratta di mettere Fca in vendita o di rivedere il piano industriale quinquennale, non sono neppure una questione di vita o di morte per il gruppo. E' "una sguardo spassionato all'industria da fuori". E insiste: le joint venture possono aiutare ma solo le fusioni possono ridurre abbastanza i costi. Nei primi tre mesi il gruppo ha realizzato ricavi in aumento del 19% a 26,4 miliardi di euro. I veicoli consegnati a livello globale sono 1,1 milioni, in calo del 2% sul primo trimestre 2014 con una forte performance in Nafta e una flessione in America Latina. Per Jeep consegne in aumento dell'11% e vendite in crescita del 22%. L'indebitamento netto industriale di Fca è aumentato di 0,9 miliardi di euro attestandosi a 8,6 miliardi di euro, ma resta alta la liquidità pari a 25,2 miliardi. Per il 2015 Fca prevede consegne a livello globale in un intervallo compreso tra 4,8 e 5 milioni di veicoli, ricavi di circa 108 miliardi di euro, adjusted ebit tra 4,1 e 4,5 miliardi di euro, utile netto tra 1 e 1,2 miliardi di euro, indebitamento netto industriale compreso in un intervallo tra 7,5 e 8 miliardi di euro.
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