La svolta di Sergio Marchionne arriva, a sorpresa, in serata da Torino, nello stesso giorno della prima assemblea degli azionisti in Olanda. I 48 mila dipendenti di Fiat Chrysler Automobiles in Italia parteciperanno ai risultato del gruppo e avranno dei premi legati all'andamento dell'azienda. Lo annuncia l'amministratore delegato ai sindacati che incontra al Lingotto ed è questo l'evento storico della giornata. L'operazione avrà un costo per Fca di oltre 600 milioni di euro in quattro anni. "Se gli obiettivi finali del piano saranno quelli attesi, e sono sicuro che lo saranno, tutti i nostri lavoratori in Italia avranno vantaggi economici di assoluto rilievo, che deriveranno direttamente dal loro lavoro e dal loro impegno", sottolinea Marchionne, che parla di "un significativo passo in avanti nel coinvolgimento delle persone per raggiungere i risultati del piano industriale". Con il nuovo sistema retributivo, in quattro anni un operaio specializzato guadagnerà tra i 7 e i 10.700 euro. Una vera e propria rivoluzione nelle relazioni industriali, accolta con favore dai sindacati, che alla vigilia della ripresa delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo dei lavoratori del Gruppo parlano di "nuova fase". E auspicano che diventi un modello per il Paese. Marchionne vola a Torino dopo l'assemblea olandese in cui conferma che il gruppo si muove a tutto campo sul fronte delle alleanze, suo chiodo fisso. Nomi non ne fa, ma è il tema su cui è più loquace. "Non ho niente da annunciare, non commento", dice a chi ripropone il nome di General Motors come futuro partner. "C'è tutta una serie di discussioni con molti concorrenti su moltissime cose", aggiunge Marchionne che conferma i target 2015 (consegne mondiali di auto tra 4,8 e 5 milioni, fatturato di 108 miliardi di euro, utile netto tra 1 e 1,2 miliardi). Nessuna ipotesi di quotare altre società, nessuna decisione sul trasferimento in Olanda anche della sede della Ferrari. E' velocissima la prima assemblea olandese degli azionisti di Fca, nello storico hotel a cinque stelle Sofitel Legend 'The Grand Amsterdam', sui canali della città dei tulipani, ai margini del Quartiere a Luci Rosse: appena un'ora e mezza per approvare il bilancio 2014 e confermare gli amministratori con votazione quasi unanime a favore di Marchionne. Sono arrivati in 17 dall'Italia, 6 dei quali in rappresentanza di Exor, la holding del gruppo Agnelli che detiene il 29,19% del capitale Fca e il 44,31% dei diritti di voto. All'assemblea è presente il 59% del capitale ordinario della società e il 68,47% delle azioni con diritto di voto. I lavori sono tutti in inglese, ma è permesso fare domande in italiano. Solo quattro azionisti - una donna straniera e tre italiani - prendono la parola. Alla fine applaudono tutti, il presidente John Elkann ringrazia "chi è venuto da lontano". "Il 2015 sarà un anno cruciale", spiega Elkann che ricorda "le sfide" davanti al gruppo: "valorizzare i nostri marchi e centrare gli obiettivi di vendita stabiliti in ciascun mercato, portare a livelli di eccellenza gli stabilimenti, mettere in atto passo dopo passo l'ambizioso programma di sviluppo che prevede il lancio di 80 nuovi modelli entro il 2015". "Oggi è un giorno speciale: per la prima volta nella loro storia - sottolinea Elkann - Fiat e Chrysler tengono l'assemblea in un luogo diverso dagli Stati Uniti e dall'Italia. Non è un dettaglio di poca importanza, è il segno che con Fca tutto è cambiato, per sempre".
Bonanni: "ottima notizia"
"Sono molto contento di questa scelta. Non poteva essere diversamente, era una scelta logica che doveva arrivare prima". L'ex segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, commenta con soddisfazione la nuova politica retributiva di Fca, che prevede la partecipazione dei dipendenti agli utili dell'azienda guidata da Sergio Marchionne. Una proposta che al tempo della sua leadership alla Cisl Bonanni aveva sponsorizzato con forza. "Mi sono impegnato molto per raggiungere questo tipo di accordo che mancava" in Italia e che contribuisce ad "alzare la produttività" e "a migliorare le condizioni dei lavoratori", ha spiegato. Ma per quella posizione presa, Bonanni fu anche oggetto di diverse critiche da parte di altre sigle sindacali. E così l'ex segretario della Cisl si toglie un sassolino dalle scarpe. C'e' chi "ritiene che la collaborazione" con l'azienda "sia deleteria per i lavoratori, ma non è così, è un punto di forza", sottolinea, ribadendo la propria soddisfazione per la nuova strada intrapresa dall'azienda Fca nel rapporto con i propri dipendenti.
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