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BRUXELLES. Etichetta sugli agrumi, la Spagna dice no

BRUXELLES. Etichetta sugli agrumi, la Spagna dice no

agrumi

"L'etichettatura concernente l'eventuale trattamento post-raccolta degli agrumi (mediante agenti conservanti o altre sostanze chimiche) è necessaria ad assicurare una tutela adeguata dei consumatori. L'elevato livello di tutela garantito dalle politiche dell'Unione deve essere assicurato ai consumatori che si trovano tanto all'interno quanto all'esterno dell'Ue". Lo sancisce la sentenza del Tribunale Ue, pubblicata oggi a Lussemburgo, che respinge il ricorso presentato dalla Spagna contro la decisione della Commissione europea di rendere obbligatoria l'etichettatura degli agrumi trattati dopo il raccolto.

Per la Spagna invece, questa decisione comporta uno svantaggio concorrenziale sui mercati dei Paesi terzi in cui non é richiesta un'etichetta analoga a quella imposta dall'Europa.

Per Madrid l'Esecutivo Ue viola il principio della parità di trattamento e di non discriminazione tra i produttori.

I giudici europei ritengono "inaccettabile distinguere tra i consumatori che si trovano all'esterno e all'interno dell'Ue. Il livello uniforme ed elevato di tutela dei consumatori - affermano - rientra in un'immagine di qualità e di affidabilità dei prodotti provenienti dall'Unione. Immagine che rischierebbe di essere danneggiata nell'ipotesi in cui la salute dei consumatori all'esterno dell'Ue fosse minacciata per la mancanza di un'etichettatura sul trattamento post-raccolta degli agrumi provenienti dall'Unione".

La Spagna ha due mesi per impugnare la sentenza dinanzi alla Corte di giustizia dell'Ue.

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