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30 Settembre 2014 - 10:10
L'Asilo Fascio riapre, dopo oltre vent'anni di chiusura, in occasione della festa patronale di San Vittorio. "La parte aulica – spiega il Vicesindaco Loretta Garello – era chiusa dal 1980, anno fino al quale vi hanno abitavato le Suore che gestivano l'Asilo, ma nessuno vi è mai entrato".
Il locale era ormai pericolante, per cui l'Amministrazione Comunale, nel 2008, si è adoperata per il rifacimento del tetto. Il successivo intervento nel 2012, utilizzando 20mila euro derivati dal ribasso d'asta, è servito per risanare i muri, nell'angolo del palazzo tra via dell'Asilo e via Chiala, danneggiati da una profonda crepa, e nel contempo sono state sistemate o sostituite le varie persiane.
Negli ultimi mesi si è formato un gruppo di lavoro, capitanato dal Vicesindaco, formato da ragazzi che avevano frequentato l'asilo e che si sono spesi, lungo tutta l'estate, mettendo a disposizione il loro tempo libero, in lavori di pulizia dell'edificio e di ricerca del materiale scritto e fotografico che permettesse di ricostruire, in stretta collaborazione con l'Ufficio Tecnico e con lo Studio di Progettazione Eidos di Caluso (che ha seguito tutti i lavori), la storia dell'Asilo Fascio.
Ci sono riusciti anche attraverso le immagini delle feste di fine anno, spettacolo, momenti di vita e ricorrenze istituzionali, dal 1930 al 1990 (quando l'asilo è stato chiuso), fornite dalle famiglie felettesi Modolo, Avenatti, Zinnà, Grosso, Pisano.
I cantonieri del Comune, nell'estate, hanno provveduto al grosso del lavoro, sgomberando i locali e rendendoli agibili per favorire il progetto di visita, libera ed aperta a tutti, proposta nella giornata di domenica 21 settembre, con l'esposizione di tutta la documentazione preparata insieme allo stralcio del testamento del benefattore Fascio, che donò l'edificio al Comune, con la descrizione di affreschi, soffitti, volte, la piantina della struttura.
"L'attività di valorizzazione dell'ex Asilo non si ferma qui – sottolinea Garello -. Il Comune sta realizzando un progetto per ricavare un salone polivalente nella parte dove si trova attualmente la Scuola di Musica, dove si trovavano le classi. Cercheremo finanziamenti ma si potrebbe pensare anche di finanziare l'opera con risorse proprie".
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