AGGIORNAMENTI
Cerca
25 Settembre 2013 - 11:06
Cosimo Demasi, 57 anni, latitante dal luglio 2013, è stato intercettato e arrestato dalla Squadra Mobile di Torino intorno alle 19 di ieri, martedì 24 settembre, in via Damiano Chiesa, quartiere “Barca” di Torino. Insieme ai poliziotti di Torino hanno collaborato gli agenti della Squadra Mobile di Reggio Calabria e del Commissariato di di Siderno.
Colpito da un'ordinanza di custodia cautelare emessa del Tribunale di Locri, Cosimo Demasi, pregiudicato per diversi reati inerenti al traffico di stupefacenti, truffa e altro, era latitante dal mese di luglio 2013 poichè condannato alla pena di anni 3, mesi 3 e giorni 18 di reclusione.
La Polizia ha anche enunciato in stato di liberta M. A., 60 anni, di Torino accusato di favoreggiamento nei confronti del Cosimo Demasi.
Come ricostruito dalla Polizia di Stato Cosimo Demasi proprio al fine di sottrarsi al provvedimento di cattura si era rifugiato nel capoluogo piemontese da diversi mesi, sfruttando gli appoggi logistici che la propria cosca d’origine offre ai propri associati che, com’è noto, sono radicati nell’hinterland torinese.
Cosimo Demasi è fratello del più noto boss della ‘ndrangheta Giorgio Demasi, anch’egli catturato da latitante a Torino dalla Polizia di Stato nel mese di Aprile 2011 poiché fuggito alla cattura del provvedimento restrittivo emesso nei suoi confronti e scaturito nella nota operazione antimafia denominata “Crimine”.
Giorgio Demasi, ritenuto ai vertici della cosiddetta “Provincia” ove aveva un ruolo apicale della ‘Ndrangheta reggina, era stato colpito dal provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso in data 9 Luglio 2010 poiché ritenuto capo e organizzatore del sodalizio ‘ndranghetistico, assumendo decisioni più rilevanti, impartendo le disposizioni o comunicando sanzioni agli altri associati a lui subordinati, decidendo e partecipando a riti di affiliazione, curando rapporti con le altre articolazioni delle associazioni, dirimendo contrasti interni ed esterni al sodalizio del locale di Gioiosa Jonica.
Significativa infatti sotto questo aspetto le numerose conversazioni ambientali registrate all’interno della lavanderia “ApeE Green”, tra lo stesso e Giuseppe Commisso alias “U Mastru, esponente di spicco dell’omonima famiglia Sidernese, ove i due discutevano in ordine agli assetti della ‘ndranghjeta della Provincia di Reggio Calabria ed in particolare sui “locali” esistenti nella piana di Gioia Tauro.
Giorgio Demasi, per come emerso in numerose attività investigative intraprese nei suoi confronti da parte delle diverse forze di Polizia, è da considerarsi unitamente a Antonio Ursino, detto “Toto’“, ed Mario Ursini, ai vertici della ‘ndrangheta di Gioiosa Jonica e non solo, essendo conosciuto e rispettato in tutti e tre i “mandamenti” reggini e fuori dalla Calabria, in Lombardia e soprattutto in Piemonte.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.