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SAN MAURO. Piscina Gramsci, Dallolio dà il benservito a Eurosporting

SAN MAURO. Piscina Gramsci, Dallolio dà il benservito a Eurosporting

La piscina Sporting di piazza Gramsci

Con la benedizione del pool di avvocati a cui si era rivolta, l’amministrazione sanmaurese è pronta a dare il benservito alla società Eurosporting. O la società si rimette a pagare, o il contratto siglato con il Comune per la gestione della piscina di piazza Gramsci verrà considerato rescisso a partire dal 15 settembre 2014. “Ci sono tutte le condizioni per parlare di gravi inadempienze rispetto all’accordo siglato nel 2006 ” ha spiegato il sindaco Ugo Dallolio durante una commissione speciale riunitasi lo scorso venerdì.   Tradotto: secondo il parere dei legali, il Comune ha il coltello dalla parte del manico nei confronti della società Eurosporting. La quale, da qualche mese, ha smesso di pagare le rate del mutuo  di 3 milioni di euro al Credito Sportivo, facendo così ricadere la “mazzata” sulle casse già in sofferenza del Comune (il quale aveva all’epoca concesso una fideiussione sul mutuo). E’ proprio il mancato pagamento a configurarsi, secondo i legali cui si è rivolto Dallolio, come grave inadempienza degli accordi contrattuali. Condizione ancor più aggravata dal fatto che il comportamento della Eurosporting sta danneggiando l’ente pubblico sanmaurese e tutti i suoi cittadini.   Ecco perché Dallolio ha preso coraggio, e forte del parere legale ha inviato una lettera ad Eurosporting. Una lettera ricca di ultimatum improrogabili. Numero uno: la società di Alberto Clara ha tempo fino al 31 luglio per pagare tutti gli arretrati (194mila euro) più la prima rata semestrale del 2014. Numero due: in caso di mancato pagamento, il 15 settembre il contratto tra Comune e società sportiva verrà rescisso.   “Ora attendiamo la risposta di Eurosporting. Le possibilità sono due: o paga o non paga. Noi andremo comunque avanti per la nostra strada: gli obiettivi principali sono mantenere in funzione la piscina e tutelare l’intero personale che oggi lavora all’interno della struttura” spiega Dallolio. Non lo dice, il sindaco, ma è piuttosto ovvio: il primo obiettivo è in realtà trovare una soluzione per pagare il meno possibile di quei 3 milioni di euro che spettano al Credito Sportivo. Anche perché nel caso in cui non si trovi una quadra, il Comune sarà costretto a tirar fuori oltre 200mila euro all’anno.   Quali sono le strade percorribili per ridurre al minimo l’esborso? La prima, sempre più impraticabile, sta nel trovare un accordo con gli attuali gestori (Eurosporting) per dividersi la rata semestrale e proseguire senza grossi scossoni. Ma anche alla luce del parere dello studio legale, il Comune ora è decisamente orientato ad altre soluzioni. Una di queste, per esempio, è indire un nuovo bando di gara per riaffidare la gestione dell’impianto. “Stiamo iniziando a scriverlo di concerto con i dirigenti comunali” ha detto Dallolio. C’è solo un piccolo (in realtà enorme) problema: come condizione per la partecipazione al bando sarà richiesta l’intera copertura del mutuo. Il rischio concreto, quindi, è che non partecipi nessuno: chi, al giorno d’oggi, ha 3 milioni di euro da investire? Diverso lo scenario se il Comune dovesse riuscire a ricontrattare il mutuo con il Credito Sportivo, prolungando la concessione da 40 a 50 anni e rimodulando il tasso d'interesse (oggi al 6%), agevolando così le condizioni a chi subentrerà ad Eurosporting nella gestione.   L’amministrazione, però, sembra fiduciosa. Nonostante le esperienze pregresse: Eurosporting è in causa con il Comune nella maggior parte delle città in cui ha costruito e poi aperto una piscina. E si tratta di contenziosi che vanno avanti da anni, senza soluzioni definitive, nella stragrande maggioranza dei casi. Evidentemente, Dallolio ritiene di essersi messo nelle mani dello studio legale giusto.  
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