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SAN GIORGIO. Casa di Riposo: fuori Celestiana Galetto, Presidenza per Lina Cacciapuoti?

SAN GIORGIO. Casa di Riposo: fuori Celestiana Galetto, Presidenza per Lina Cacciapuoti?

Fuori Celestina Galetto, entra Maria Carmina "Lina" Cacciapuoti. Almeno questa è la voce che circola insistentemente in paese, a proposito della nomina del nuovo Presidente dela Casa di Riposo, e che spiegherebbe, peraltro, le dimissioni rassegnate dalla Cacciapuoti lo scorso 3 giugno, ad una sola settimana dalla schiacciante vittoria elettorale del "Gruppo Civico". Secondo la legge, difatti, la presenza in enti e società partecipate dal Comune costituisce una condizione di incompatibilità alla svolgimento della carica di consigliere comunale.

Stesso motivo per cui anche il primo escluso, Michele Gallicchio, ha rassegnato le dimissioni, già componente del collegio commissariale della Casa di Riposo e probabile riconferma. Al loro posto è entrato Mario Binando, proveniente dalla fazione algostiniana. La surroga è avvenuta martedì scorso, nel secondo Consiglio Comunale dopo l'insediamento, presso il salone pluriuso "Armando Boggio" di Cortereggio.

Secondo il Regolamento Comunale, il collegio commissariale rimane in carica per la stessa durata dell'Amministrazione, cinque anni. Il repulisti del nuovo Sindaco Andrea Zanusso è cominciato introducendo anche una modifica nella "determinazione degli indirizzi per la nomina, la designazione e la revoca dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende ed istituzioni", secondo l'art. 50 del D. Lgs. 267/2000. Il Consiglio Comunale, con approvazione unanime, ha stabilito di estendere la limitazione prevista dall'art. 64 dello stesso decreto legislativo, anche al coniuge, agli ascendenti, ai discendenti ed ai parenti ed affini fino al terzo grado degli Assessori.

Un chiaro messaggio alla passata Amministrazione, visto che Celestina Galetto, Presidente uscente della Casa di Riposo, è la moglie dell'ex Vicesindaco Giovanni Mezzano. Anche il gruppo di minoranza, composto da Rodolfo Cefaloni, Elisa Vittone e Giuseppe Peila, ha votato a favore. "Anche se riteniamo non utile e non giustificato estendere la limitazione prevista dall'art. 64" hanno dichiarato i tre chiedendo di visionare i curricula dei designati.

"Non riteniamo inutili i requisiti che abbiamo introdotto – ha ribattuto, velenoso, Zanusso -. Sarà nostra cura richiedere la sottoscrizione formale di un atto di principio generale. Chiedo ai gruppi di stimolare una selezione meritocratica e non di altro genere come accaduto nella passata legislatura".

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