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FAVRIA. Il comune si riavvale del Comandante Parola. Cortese: "le proporzioni sull'indennità non tornano"

FAVRIA. Il comune si riavvale del Comandante Parola. Cortese: "le proporzioni sull'indennità non tornano"

Vigili urbani

Putiferio intorno alla decisione della Giunta Comunale di riavvalersi dell'ex comandante della Polizia Municipale, oggi in servizio a San Giusto, Maria Rita Parola. La minoranza ha già avanzato severe critiche legate ai costi (che lieviteranno) e all'organigramma (c'è da tempo già un nuovo Comandante che, a questo punto, verrà silurato) del personale.

Nei giorni scorsi anche Giorgio Cortese, ex Sindaco ed oggi semplice cittadino, ha sollevato una contestazione, basata sulla pura aritmetica. La matematica non è un'opinione ma una scienza esatta, così, spulciando tra le righe della delibera n. 41 della Giunta, con cui viene definito l'accordo di lavoro, Cortese si è accorto che i numeri non tornano e che la quota parte, di cui dovrà farsi carico il Comune di Favria, per l'indennità della Parola, sembra un po' troppo gonfiata.

"Non mi permetto di entrare nel merito politico della Sua scelta – ha premesso Cortese in una lettera indirizzata al primo cittadino Serafino Ferrino ma in questo verbale, forse Le sarà sfuggita la corretta proporzione relativa all'articolo 5". L'articolo prevede infatti che la dipendente dovrà prestare servizio presso il Comune di San Giusto, per il 75 per cento dell’orario previsto (pari a 27 ore settimanali), mentre a Favria svolgerà il restante 25 per cento (pari a 9 ore settimanali). "Il riparto delle spese – prosegue l'art.5 - avverrà secondo le proporzioni indicate". Questo vorrebbe dire che Favria dovrebbe tirare fuori dal portafoglio 4mila euro, che è l'equivalente del 25 per cento dell'indennità di posizione complessiva di 16mila euro. Invece nella delibera vengono indicati 6mila euro come quota parte. "Mi pare tanto che le proporzioni – chiosa Cortese - non corrispondano con le percentuali. Ricordo che il lemma proporzione deriva dal latino 'pro portione' con il significato 'secondo la porzione', e pare sia stato coniato da Cicerone in persona per tradurre dal greco la parola analogia. Forse si è trattato di un mero lapsus calami che andrete prontamente e rettificare".

   
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